(di Manuela Correra)
"I medici sono tenuti a denunciare i
casi sospetti". A pochi giorni dall'approvazione della legge che
in Italia rende la Gestazione per altri (Gpa), meglio nota come
maternità surrogata, un reato universale, scoppia la polemica
tra la ministra delle Pari opportunità e della famiglia, Eugenia
Roccella - che invoca il dovere del medico a presentare denuncia
in Procura - ed il presidente della Federazione degli ordini dei
medici (Fnomceo) Filippo Anelli, il quale al contrario ribatte:
"Il nostro dovere è curare e siamo esentati dal denunciare la
persona assistita".
Due posizioni agli opposti che riflettono l'aspro dibattito
seguito al via libera alla legge. Netta la posizione di
Roccella, secondo cui "un pubblico ufficiale, e anche il medico
- ha detto nei giorni scorsi intervenendo alla trasmissione
Tagadà su La7 - è tenuto a segnalare i casi di sospetta
violazione della legge sulla maternità surrogata alla Procura. E
poi si vedrà". "Spero - ha aggiunto la ministra - che
l'applicazione della legge abbia un effetto fortemente
dissuasivo", ricordando che "in Italia c'è una procedura che
protegge i minori e assicura la possibilità al compagno del
genitore biologico di essere riconosciuto come genitore". Tra la
Gpa e la compravendita di un bambino, che è reato in tutto il
mondo, "non c'è differenza", ha osservato Roccella all'indomani
del via libera alla legge. Ma i medici non ci stanno, facendo
presente che l'atto della denuncia esula dai loro compiti, anche
a livello deontologico. Il medico, afferma Anelli, "ha il dovere
di curare. Che il medico sia esonerato dall'obbligo di denuncia
nei confronti del proprio paziente lo si desume anche dal
capoverso dell'articolo 365 del Codice penale che esime il
medico da tale obbligo quando il referto esporrebbe la persona
assistita a procedimento penale. Quindi il medico non deve, è
vero, ostacolare la giustizia - precisa - ma non deve,
soprattutto, porre in essere atti che mettano a rischio la
relazione di cura, limitando la tutela della salute dei
cittadini". Ed ancora: "Il dovere di curare deriva al medico
dalla Legge, in primis la Costituzione, e dal Codice
deontologico; è confermato dalla Giurisprudenza e prevale su
ogni altro obbligo, facoltà o diritto". Un parere, quello
espresso dal presidente Fnomceo in relazione alla normativa
italiana, che verrà anche pubblicato sulla rivista scientifica
British Medical Journal.
La legge che rende la Gpa 'reato universale' è stata
approvata lo scorso 16 ottobre grazie ad un ddl a firma della
deputata di Fdi Carolina Varchi, approvato dal Senato e in
precedenza dalla Camera. In Italia la Gpa è già un reato da
venti anni, ma la nuova legge estende ora la punibilità anche
per chi l'ha praticata all'estero: si rischiano pene fino a due
anni di reclusione e multe fino a un milione di euro. Le
opposizioni hanno denunciato che la nuova normativa va contro la
Costituzione, crea "bambini di serie A e di serie B" ed ha uno
stampo "medioevale". Sulla stessa linea le Famiglie Arcobaleno e
le associazioni Lgbt. Che lo scontro si preannunci molto duro è
evidente, con i Radicali già pronti alla presentazione di un
quesito referendario abrogativo. L'Associazione Luca Coscioni,
da parte sua, ha assicurato battaglia nei tribunali: sono già 30
le coppie che si apprestano a presentare ricorso.
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