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Troppe disuguaglianze di salute, la ricetta del Nobel Parisi

Troppe disuguaglianze di salute, la ricetta del Nobel Parisi

Più risorse, prevenzione a scuola, dedurre le spese per lo sport

ROMA, 18 ottobre 2024, 12:48

Redazione ANSA

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"La Costituzione tutela l'uguaglianza, anche nelle cure", ma in Italia "ci sono moltissime disuguaglianze di salute. Dobbiamo contrastare gli effetti delle disparità socio economiche, perché incidono in modo drammatico sulle aspettative di vita, anche tra i bambini.
    Basti pensare che la mortalità infantile nel Sud è del 30% maggiore di quella del Nord. E non è un problema genetico ma di scarsa organizzazione delle cure". Lo ha sottolineato Giorgio Parisi, intervenendo al convegno organizzato a Roma dall'Associazione italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma. E proprio dallo scienziato, premio Nobel per la fisica nel 2021, arriva un analisi su come rafforzare la sanità pubblica.
    Il Servizio Sanitario Nazionale, denuncia, "non sta funzionando bene: è nato quaranta anni fa, quando non c'erano farmaci e tecnologie che ci sono oggi, come tac e monoclonali, che hanno bisogno di grandi investimenti. Abbiamo un problema di scarsità di risorse". Tanti i punti su cui intervenire, a partire dal "miglioramento delle condizioni di lavoro per i medici, per evitarne la fuga che lascia gli ospedali scoperti". Una delle iniziative fondamentali è formare sulla prevenzione. "Dovremmo avere nelle scuole un'ora di lezione di educazione sanitaria a settimana per fa conoscere ai giovani le malattie più frequenti, i sintomi da non tralasciare, i fattori di rischio", prosegue Parisi. Altro modo di investire in prevenzione, "sarebbe quello di aumentare il prezzo delle sigarette in modo scioccante", ma anche pensare "alla deduzione delle spese per l'attività fisica", che protegge da molte malattie inclusi i tumori.
    Quanto a frutta e verdura, fondamentali per la salute, "vedono un continuo e spesso ingiustificato aumento dei prezzi: servono misure per abbassarli così da incentivarne il consumo nella popolazione". Fondamentale, conclude Parisi, è poi l'informatizzazione dei dati sanitari, "che permette anche di fare dei confronti sull'incidenza delle malattie" e la ricerca scientifica "per capire quali sostanze sono realmente nocive per la salute e cosa non ci fa male".
   

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