Una risposta immunitaria positiva
negli adulti con aumentato rischio di malattia pneumococcica: è
quanto ha dimostrato V116, il vaccino coniugato pneumococcico
21-valente di Msd, che ha presentato i risultati dello studio
Stride-8 al Congresso internazionale ID Week a Los Angeles.
L'indagine ha valutato l'immunogenicità, la sicurezza e la
tollerabilità di V116 rispetto a Pcv15 (vaccino coniugato
pneumococcico 15-valente) in somministrazione sequenziale con
Ppsv23 (vaccino polisaccaridico 23-valente pneumococcico) in
adulti non precedentemente vaccinati di 18-64 anni di età con
alcune patologie croniche che li espongono a un aumentato
rischio di malattia pneumococcica.
"Il nuovo vaccino V116 - ha dichiarato Roberto Ieraci,
Infettivologo Strategie Vaccinali della Regione Lazio - è stato
progettato specificamente per questa popolazione includendo 8
sierotipi unici dell'età adulta ed anziana che non sono presenti
in altri vaccini ad oggi disponibili. Il valore aggiunto di
questo vaccino si estenderà anche ai soggetti già vaccinati con
precedenti vaccini pneumococcici, espandendo la protezione nei
confronti del carico residuo di patologia invasiva da
pneumococco nei Paesi con programmi nazionali di immunizzazione
pediatrica, come, appunto, l'Italia". V116 copre i sierotipi
responsabili di circa l'84% dei casi di malattia pneumococcica
invasiva negli adulti statunitensi di 50 anni e oltre. "Questo
vaccino coniugato - ha sottolineato Francesco Blasi, professore
ordinario di Malattie dell'apparato respiratorio Università
degli Studi di Milano - propone di cambiare il paradigma di
protezione; infatti, V116 è stato disegnato sulla base dei dati
epidemiologici dei sierotipi più comunemente implicati nelle
malattie invasive e nelle polmoniti pneumococciche".
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