"Lo sciopero di domani è il frutto
dell'esasperazione dei medici, che chiedono da almeno tre anni
un'attenzione nei confronti delle professioni sanitarie". Lo
afferma in una nota il presidente della Federazione nazionale
degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo),
Filippo Anelli, alla vigilia dello sciopero nazionale di 24 ore
proclamato dai medici e dirigenti sanitari di Anaao- Assomed e
Federazione Cimo-Fesmed e dagli infermieri e altri
professionisti sanitari del Nursing up. Una delegazione della
Fnomceo sarà presente domani a Roma alla manifestazione in
Piazza Santi Apostoli, per esprimere sostegno e solidarietà.
"Già nel 2021 - afferma Anelli - abbiamo posto il tema alla
politica. Era il tempo del Pnrr, che aveva investito 15 miliardi
sulle strutture e infrastrutture; ma non c'era stata la stessa
attenzione verso i professionisti, che pure, con il loro impegno
e i loro sacrifici, avevano traghettato il Paese fuori dalla
pandemia. Abbiamo parlato di 'Questione medica', proprio perché
senza il sostegno dei professionisti sono messi in discussione i
servizi, le prestazioni".
"È quello che accade anche oggi - continua - con l'abbandono del
Ssn da parte dei professionisti, che trovano condizioni di
lavoro più favorevoli, per organizzazione prima ancora che per
remunerazione, all'estero o nel privato. O che - stremati da
burnout, stress professionale, carenze di organico e
organizzative, violenze gratuite e inaccettabili, denunce
ingiuste - scelgono il prepensionamento o la libera
professione". "Lo sciopero, le proteste - aggiunge Anelli -
rappresentano il picco, la punta massima di questa
esasperazione, cui non si riesce a trovare una soluzione. Le
risorse allocate sulla sanità non sono investite nella maniera
migliore, si registrano ritardi nel rinnovo dei contratti, tanto
che l'accordo per il contratto 2022 -2024, di fatto già scaduto,
non è ancora stato siglato. E questi ritardi si riverberano a
loro volta sulle organizzazioni, sull'erogazione dei servizi,
andando, in un circolo vizioso, ad alimentare la carenza di
personale". "Occorre ora - conclude - un segnale forte da parte
del Governo che, privilegiando la sanità tra le priorità su cui
intervenire, dia una risposta non solo ai suoi lavoratori, ai
professionisti, ma a tutti i cittadini", conclude.
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