Immunoterapia vincente contro un
tumore difficile da trattare: ha portato il tasso di
sopravvivenza dei pazienti con linfoma di Hodgkin in stadio
avanzato a un notevole 92%, suggerendo una nuova terapia
standard per la malattia. Resi noti sul New England Journal of
Medicine, sono i risultati di uno studio clinico di Fase III
unico, condotto da Jonathan Friedberg, direttore del Wilmot
Cancer Institute presso l'Università di Rochester Medical
Center. I giovani sono i più a rischio di sviluppare il linfoma
di Hodgkin, un raro tumore del sangue e del sistema immunitario
che rientra nella categoria generale dei linfomi. Con questo
nuovo trattamento, gli scienziati credono di aver trovato un
modo per ridurre gli effetti collaterali a lungo termine della
terapia, inclusi secondi tumori e condizioni cardiache e
polmonari che possono svilupparsi in seguito.
"Vedremo molti meno casi di cancro al seno tra 20 o 30 anni
in questo gruppo di pazienti, meno infertilità e meno malattie
cardiache", dichiara l'esperto.
La cura standard per il linfoma di Hodgkin, che di solito
comprende chemioterapia e spesso radioterapia nei pazienti più
giovani, ha già un tasso di guarigione superiore all'80%. Ma
resta un 20% che non guarisce. L'obiettivo di questo studio era
migliorare il tasso di guarigione minimizzando allo stesso tempo
gli effetti collaterali e le tossicità a lungo termine.
Gli esperti hanno coinvolto quasi 1.000 pazienti in cura
presso centinaia di cliniche oncologiche e istituzioni
accademiche negli Stati Uniti, di età media 30 anni. Metà dei
pazienti ha ricevuto la terapia standard più recente:
chemioterapia e un farmaco chiamato brentuximab vedotin. L'altra
metà ha ricevuto chemioterapia insieme a un'immunoterapia,
nivolumab, che mira a una specifica alterazione genetica comune
nel linfoma di Hodgkin. Dopo due anni di follow-up, il 92% del
gruppo trattato con l'immunoterapia era sopravvissuto senza
progressione della malattia, contro l'83% nel gruppo trattato
con le cure standard.
I dati preliminari del trial erano così forti che il National
Cancer Institute statunitense ha disposto l'interruzione
anticipata dello studio per accelerare la decisione dell'Fda.
Poiché il nivolumab è già in uso per altre indicazioni, si
prevede che entrerà rapidamente a far parte delle cure regolari
anche per questo linfoma.
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