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Da novembre ai neonati l'anticorpo contro virus sinciziale (2)

Da novembre ai neonati l'anticorpo contro virus sinciziale (2)

ROMA, 17 ottobre 2024, 17:24

Redazione ANSA

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E' "un risultato - sottolinea Campitielli - che rispetta l'impegno preso dal ministro Schillaci e che abbiamo ottenuto con il contributo delle Regioni. La collaborazione e la sinergia si rivelano ancora una volta fattori strategici per rafforzare la tutela della salute".
    Sarà successivamente valutato un "eventuale allargamento progressivo - si legge nell'intesa sancita in Conferenza Stato-Regioni 'Attività per l'accesso universale dei neonati all'immunizzazione passiva contro il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS)' - a tutta la coorte 2024 in base all'andamento del progetto".
    Il via libera alla campagna di immunizzazione per tutti i neonati in tutte le regioni italiane è arrivato dopo che, nelle scorse settimane, non sono mancate le polemiche. L'avvio di una interlocuzione con l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per procedere al trasferimento del Nirsevimab-Bey dai farmaci in fascia C a quelli in fascia A, dunque a carico del Ssn, era stato annunciato e comunicato in una nota alle Regioni dal ministero della Salute lo scorso settembre proprio "in considerazione dell'aumentata incidenza del Vrs nella popolazione pediatrica". Ma l'annuncio è giunto dopo che una precedente circolare - datata 18 settembre - aveva allertato le Regioni in piano di rientro (Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia), dunque prevalentemente al Sud, in merito all'opportunità di garantire autonomamente la somministrazione di questo farmaco gratuitamente pur non essendo ancora incluso nei Livelli essenziali di assistenza.
    Successivamente, a inizio ottobre, in una nota indirizzata al ministero della Salute, l'Istituto superiore di sanità (Iss) aveva rilevato come la somministrazione a tutti i nuovi nati (e non soltanto ai neonati che presentano condizioni di rischio o fragilità) dell'anticorpo monoclonale potrebbe non essere opportuna e comportare anche dei potenziali rischi. Una indicazione immediatamente contestata da pediatri e neonatologi, oltre che dal board del Calendario vaccinale per la vita, di cui fanno parte anche medici di famiglia ed igienisti. Oggi la svolta con l'intesa approvata, che sancisce come l'immunizzazione sarà "universale" riguardando, appunto, tutti i neonati nella coorte indicata.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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