ll ministro Bernini ha inviato alla
Conferenza dei rettori (Crui) una lettera in cui si dice
disponibile a 'liberare', con un intervento normativo, una quota
di risorse del Fondo di finanziamento ordinario-Ffo chiedendo ai
rettori a quali risorse fare riferimento. L'Ffo 2024 vale oltre
9 miliardi, in riduzione di 173 milioni rispetto al 2023. E'
quanto si apprende da fonti del ministero dell'Università.
Il ministro quindi - viene fatto notare - da una parte viene
incontro alle richieste della Crui di avere a disposizione
maggiori risorse libere, ma chiede ai rettori di indicare a
quali risorse fare affidamento. Tra le risorse vincolate da
'liberare' sottoposte alla valutazione dei rettori ci sono i
200 milioni per il post lauream/dottorati, 65 milioni relativi
alla programmazione triennale (il documento contenente gli
obiettivi triennali degli atenei) e i 270 milioni per i
dipartimenti di eccellenza (un intervento e di forte sostegno
finanziario, previsto dalla legge di bilancio 2017 per
individuare e finanziare, con cadenza quinquennale e nell'ambito
delle 14 aree Cun, i migliori 180 Dipartimenti delle Università
statali). Una lettera che alcuni addetti ai lavori hanno visto
come una sfida ma che in realtà risponde alla logica da sempre
espressa dalla ministra: l'autonomia degli atenei deve
corrispondere a una grande responsabilità. Il ministero attende
le proposte della Crui entro il 2 agosto.
Ma c'è anche un altro capitolo della lettera. Il ministro ha
intenzione di rivedere completamente la struttura del Ffo a
partire dal 2025 come suggerito dal Cun e richiesto dalla Crui.
L'attuale Ffo, la cui struttura è stata pensata 10 anni fa,
infatti non risponde più alle esigenze delle Università poiché
non rispondente alle dinamiche future degli atenei.
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