(di Patrizia Sessa)
I video delle sue evasioni li
pubblicava su TikTok, noncurante del fatto di essere agli
arresti domiciliari per droga. C'è una ripresa dove si vede lui
che corre, il suo volto e la sua mano che saluta. E poi un altro
filmato dove - colonna sonora di Eugenio Bennato, con tanto di
ritornello 'arrivano le guardie' (che alla fine arriveranno
davvero) - il 56enne detenuto inquadra una strada che ha
raggiunto uscendo, illegalmente, da casa. Certo, l'evasore
social non poteva immaginare che tra i follower ci fossero anche
i carabinieri, che alla fine lo hanno incastrato. E così, dagli
arresti domiciliari a Lettere, in provincia di Napoli, è finito
dritto in carcere.
I carabinieri della locale stazione stavano monitorando da
tempo i suoi post. Li hanno poi comparati con i video delle
telecamere di sorveglianza installate attorno alla sua
abitazione e, grazie all'analisi dei contenuti, sono stati in
grado di accertare e comunicare al Tribunale ben sei evasioni.
Non è certo la prima volta che i social tradiscono. Proprio a
Lettere due 19enni incensurati postarono, sempre su TikTok,
video in cui lanciavano l'immondizia dallo scooter: immagini che
hanno fatto scattare delle sanzioni. Ad Ischia, invece, un
ventenne registrò un video nel quale insultava i carabinieri: i
militari lo scoprirono, sempre su TikTok, e il ragazzo
napoletano, che aveva pubblicato tutto con tanto di nome e
cognome, ha dovuto rispondere di diffamazione a mezzo web.
Passando a casi più eclatanti, qualcuno forse ricorda quello
di Vincenzo Matacena, 39enne del rione Traiano ricercato
dall'ottobre del 2021, che si era rifatto una vita come
pizzaiolo in Spagna, a Valencia. Le ricerche si erano
concentrate inizialmente nel suo quartiere di residenza, ma
senza esiti. I risultati sono cominciati ad arrivare
dall'analisi dei profili social dei familiari. Si partì da una
storia Instagram dove una parente lasciò intendere che avrebbe
presto riabbracciato il figlio di Matacena, in Spagna. Altri
indizi sono poi arrivati dai video postati senza particolare
prudenza da altre persone molto vicine al 39enne. Uno su tutti,
un video di "unboxing" durante il quale si elencavano i benefici
di alcuni prodotti per la bellezza acquistati in rete. I
carabinieri da lì riuscirono ad intravedere l'indirizzo
riportato sul pacco. Insomma, i social hanno chiuso il cerchio e
Matacena è stato catturato.
Ci sono stati, poi, video che hanno consentito di scoprire
feste di hallowen abusive, oppure violenze sugli animali. E un
altro che pure ha tradito due detenuti ai domiciliari. Questa
volta siamo a Pozzuoli, sempre in provincia di Napoli. I due
avevano fatto richiesta di partecipare alla comunione dei figli.
L'istanza fu rifiutata ed entrambi chiesero in quel giorno di
essere sottoposti a una visita medica. I due, invece, andarono
prima in chiesa e poi al ristorante per la festa. Tutto sui
social e alla fine tutti finiti in cella.
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