Salute, studio su comunità cinese Prato
Per indagare rischi cardiovascolari e programmare strategie cure
26 febbraio, 21:37 (ANSA) - FIRENZE, 26 FEB - Avvicinare la comunità cinese di
Prato al sistema sanitario toscano e attuare strategie di
prevenzione a tutela della salute. Questo uno degli obiettivi
della ricerca 'Chinese in Prato', avviata in collaborazione fra
l'Università di Firenze e l'Institute of Heart, Lung & Blood
Vessel Diseases di Pechino. Si tratta del primo studio volto a
indagare la prevalenza dei fattori di rischio cardiovascolare,
ipertensione e diabete nella popolazione cinese residente nel
Pratese.
Lo studio, presentato all'ospedale fiorentino di Careggi, fa parte di un progetto della Società europea di ipertensione volto ad analizzare la salute delle società immigrate in Europa. La comunità cinese di Prato, terza in Europa per numero di abitanti, sarà messa a confronto sia con i cittadini pratesi, sia con la popolazione residente in Cina, per valutare l'effetto della salute e dello stile di vita sulla salute del cuore.
"Studiamo per migliorare il futuro di queste persone - afferma Pietro Modesti, cardiologo dell'Aou di Careggi e responsabile della ricerca -. Allo stato attuale infatti, per questa popolazione mancano dati che permettano una programmazione accurata degli interventi sanitari". "Sono persone che per cultura tendono a non curarsi - spiega -. La loro preoccupazione principale una volta arrivati qui è il lavoro. Ma se ci sono diabete o ipertensione e non vengono curati possono portare a infarto o ictus". I primi dati dello studio saranno disponibili fra un anno. "E' anche un modo per migliorare la spesa sanitaria, - aggiunge Modesti -. Una volta inseriti i soggetti all'interno di strategie di cura, sarà possibile ridurre le spese per le complicanze di chirurgia cardiovascolare". Le persone che faranno parte del campione da studiare non dovranno recarsi in ospedale: "Saremo noi ad andare da loro - dice Modesti -. Con dei semplici strumenti, come un misuratore della pressione o della glicemia, si può individuare chi è ad alto rischio".
Lo studio, presentato all'ospedale fiorentino di Careggi, fa parte di un progetto della Società europea di ipertensione volto ad analizzare la salute delle società immigrate in Europa. La comunità cinese di Prato, terza in Europa per numero di abitanti, sarà messa a confronto sia con i cittadini pratesi, sia con la popolazione residente in Cina, per valutare l'effetto della salute e dello stile di vita sulla salute del cuore.
"Studiamo per migliorare il futuro di queste persone - afferma Pietro Modesti, cardiologo dell'Aou di Careggi e responsabile della ricerca -. Allo stato attuale infatti, per questa popolazione mancano dati che permettano una programmazione accurata degli interventi sanitari". "Sono persone che per cultura tendono a non curarsi - spiega -. La loro preoccupazione principale una volta arrivati qui è il lavoro. Ma se ci sono diabete o ipertensione e non vengono curati possono portare a infarto o ictus". I primi dati dello studio saranno disponibili fra un anno. "E' anche un modo per migliorare la spesa sanitaria, - aggiunge Modesti -. Una volta inseriti i soggetti all'interno di strategie di cura, sarà possibile ridurre le spese per le complicanze di chirurgia cardiovascolare". Le persone che faranno parte del campione da studiare non dovranno recarsi in ospedale: "Saremo noi ad andare da loro - dice Modesti -. Con dei semplici strumenti, come un misuratore della pressione o della glicemia, si può individuare chi è ad alto rischio".