Si studia protesi falange dita
Partnership tra Istituto Biorobotica e Centro protesi di Budrio
29 gennaio, 19:11 (ANSA) - PISA, 29 GEN - Realizzare un prototipo di falange di
un dito della mano, integrato da sensori in grado di restituire
la sensibilità dell'arto perduto alla persona che la indosserà.
E' la sfida del progetto, di durata triennale e finanziato da Inail, che ha preso avvio con la convenzione sottoscritta dall'istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e dal Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio (Bologna).
Il progetto sarà svolto sotto la responsabilità scientifica di Christian Cipriani, ricercatore della Scuola Sant'Anna, in collaborazione con Rinaldo Sacchetti, Paolo Catitti e Angelo Davalli, responsabili per il centro protesi Inail, struttura di eccellenza nel campo della protesica e della riabilitazione (con 10 mila assistiti all'anno) e coinvolgerà dieci giovani ricercatori, che svolgeranno la loro attività a Pontedera (Pisa) e a Vigorso di Budrio (Bologna). L'ateneo pisano metterà a disposizione la propria consolidata esperienza nello svolgimento di attività di ricerca sulle protesi di mano e su 'interfacce bidirezionali non invasive', in grado di decodificare tanto le intenzioni di movimento provenienti da segnali registrati sul paziente, quanto di stimolare il moncone dell'amputato restituendo un'esperienza di sensazione tattile utile per controllare la protesi. (ANSA).
E' la sfida del progetto, di durata triennale e finanziato da Inail, che ha preso avvio con la convenzione sottoscritta dall'istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e dal Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio (Bologna).
Il progetto sarà svolto sotto la responsabilità scientifica di Christian Cipriani, ricercatore della Scuola Sant'Anna, in collaborazione con Rinaldo Sacchetti, Paolo Catitti e Angelo Davalli, responsabili per il centro protesi Inail, struttura di eccellenza nel campo della protesica e della riabilitazione (con 10 mila assistiti all'anno) e coinvolgerà dieci giovani ricercatori, che svolgeranno la loro attività a Pontedera (Pisa) e a Vigorso di Budrio (Bologna). L'ateneo pisano metterà a disposizione la propria consolidata esperienza nello svolgimento di attività di ricerca sulle protesi di mano e su 'interfacce bidirezionali non invasive', in grado di decodificare tanto le intenzioni di movimento provenienti da segnali registrati sul paziente, quanto di stimolare il moncone dell'amputato restituendo un'esperienza di sensazione tattile utile per controllare la protesi. (ANSA).