Calo vendite in Toscana,anche alimentari
Unioncamere e Regione, 'Serve intervento su reddito'
28 marzo, 20:07 (ANSA) - FIRENZE, 28 MAR - Vendite ancora una volta in calo
nell'ultimo trimestre del 2013 (-4,7%): la flessione è comunque
la più contenuta dell'ultimo biennio e migliore della media
italiana (-5,8%). Guardando poi all'intero 2013, il gap fra i
due contesti territoriali sale a due punti percentuali (-5,3%
Toscana, -7,3% Italia). Sono alcune delle indicazioni contenute
nel rapporto sulla congiuntura delle imprese del commercio al
dettaglio in Toscana, consuntivo IV trimestre 2013- aspettative
I trimestre 2014, elaborata dall'Ufficio Studi di Unioncamere
Toscana. "Purtroppo i dati della fine del 2013 confermano gli
elementi del recente passato - afferma Vasco Galgani, Presidente
Unioncamere Toscana -, la piccola distribuzione è in crisi
strutturale e la grande distribuzione conferma difficoltà mai
conosciute in precedenza. Più allarmante ancora il fatto che la
nuova caduta delle vendite si realizzi in presenza di una
crescita dei prezzi ormai quasi azzerata, tanto da far parlare
di rischio deflazione per il Paese. È evidente che senza una
ripresa dei consumi e politiche di sostegno all'occupazione e al
reddito delle famiglie, qualsiasi percorso di recupero
dell'economia italiana risulti fragile e non sostenibile". "Pur
nella crisi generale e diffusa che non indica segnali di
significativa controtendenza, la Toscana mostra un tessuto
commerciale in grado di reagire, allentando gli effetti più
negativi della caduta dei consumi", commenta l'assessore
regionale al commercio Sara Nocentini secondo la quale "si
mostra così tutta l'urgente necessità di rafforzare la politica
dei redditi". Preoccupazione, inoltre, per la caduta dei consumi
alimentari". Le piccole strutture (da 1 a 5 dipendenti)
confermato lo stato di crisi ormai pluriennale, ma anche
ipermercati, supermercati e grandi magazzini hanno perso l'1,8%.
Gli esercizi specializzati hanno ridotto le vendite del 5,1% tanto negli alimentari come nei non alimentari (-5,1%); rispetto all'Italia, la differenza - in positivo per la Toscana - è di circa tre punti in entrambi i casi (le flessioni, a livello nazionale, sono pari a circa l'8%). Nello specifico, in Toscana continuano a calare soprattutto le vendite di abbigliamento ed accessori (-5,5%) e per prodotti per la casa ed elettrodomestici (-5,9%). Quanto al futuro la quota degli "ottimisti" è ancora minoritaria: solo l'8% prevede una crescita delle vendite nel trimestre gennaio-marzo. (ANSA).
Gli esercizi specializzati hanno ridotto le vendite del 5,1% tanto negli alimentari come nei non alimentari (-5,1%); rispetto all'Italia, la differenza - in positivo per la Toscana - è di circa tre punti in entrambi i casi (le flessioni, a livello nazionale, sono pari a circa l'8%). Nello specifico, in Toscana continuano a calare soprattutto le vendite di abbigliamento ed accessori (-5,5%) e per prodotti per la casa ed elettrodomestici (-5,9%). Quanto al futuro la quota degli "ottimisti" è ancora minoritaria: solo l'8% prevede una crescita delle vendite nel trimestre gennaio-marzo. (ANSA).