Agricoltura, stabile produzione Toscana
Irpet, cresce export dei prodotti di qualità, cala occupazione
28 marzo, 15:46 (ANSA) - FIRENZE, 28 MAR - Nel 2012 in Toscana il valore della
produzione agricola è rimasto stabile (1.836 milioni di euro a
prezzi correnti), grazie alla tenuta delle produzioni vegetali e
al rialzo delle produzioni animali (+6%), e con una crescita del
3% dell'export: è quanto afferma il rapporto Irpet sul sistema
rurale toscano presentato a Firenze. "Quella toscana è
un'agricoltura che ha fatto vedere negli ultimi anni una
stabilità nei valori della produzione - ha spiegato Simone
Bertini (Irpet) -, grazie anche a una ristrutturazione interna
del sistema e ai valori di qualità dell'agricoltura toscana.
Infatti gli incrementi più rilevanti si registrano in termini di export, specialmente di olio e vino come prodotti di qualità".
La tenuta delle produzioni vegetali, si legge nel rapporto, compensa le flessioni di silvicoltura (-3%) e pesca (-17%): le coltivazioni legnose e vitivinicole rappresentano il 70% del valore della produzione. Il 78% delle aziende agricole fa vendita diretta, e il 20% produce prodotti a denominazione d'origine. Il 5% della superficie agricola ospita coltivazioni biologiche. Nel 2012 l'occupazione è calata di quasi l'8% (i quasi 50 mila occupati sono il 3% del totale regionale), mentre la domanda di credito è cresciuta del 7%.
"Il mondo agricolo e agroindustriale - ha commentato Gianni Salvadori, assessore all'agricoltura della Toscana -, può raddoppiare il proprio contributo al Pil toscano, e quindi dobbiamo contribuire a togliere lacci e lacciuoli a cominciare da tutte quelle norme pensate ritenendo l'agricoltura settore marginale e inesistente". Secondo Salvadori bisogna agire "sull'urbanistica, sulle leggi legate al paesaggio, sulle attività collegate all'igiene pubblica, su tutto quanto in questo momento è sovrabbondante e inutile". L'assessore ha posto l'accendo sull'indirizzo dei fondi europei a partire da ottobre 2014 "in relazione al mantenimento degli impegni di filiera", e per "l'inserimento di giovani agricoltori all'interno del settore", oltre alla necessità di "un credito a sostegno" delle imprese agricole, "tema su cui ci misureremo non solo con le banche, ma con l'intero sistema finanziario".
Infatti gli incrementi più rilevanti si registrano in termini di export, specialmente di olio e vino come prodotti di qualità".
La tenuta delle produzioni vegetali, si legge nel rapporto, compensa le flessioni di silvicoltura (-3%) e pesca (-17%): le coltivazioni legnose e vitivinicole rappresentano il 70% del valore della produzione. Il 78% delle aziende agricole fa vendita diretta, e il 20% produce prodotti a denominazione d'origine. Il 5% della superficie agricola ospita coltivazioni biologiche. Nel 2012 l'occupazione è calata di quasi l'8% (i quasi 50 mila occupati sono il 3% del totale regionale), mentre la domanda di credito è cresciuta del 7%.
"Il mondo agricolo e agroindustriale - ha commentato Gianni Salvadori, assessore all'agricoltura della Toscana -, può raddoppiare il proprio contributo al Pil toscano, e quindi dobbiamo contribuire a togliere lacci e lacciuoli a cominciare da tutte quelle norme pensate ritenendo l'agricoltura settore marginale e inesistente". Secondo Salvadori bisogna agire "sull'urbanistica, sulle leggi legate al paesaggio, sulle attività collegate all'igiene pubblica, su tutto quanto in questo momento è sovrabbondante e inutile". L'assessore ha posto l'accendo sull'indirizzo dei fondi europei a partire da ottobre 2014 "in relazione al mantenimento degli impegni di filiera", e per "l'inserimento di giovani agricoltori all'interno del settore", oltre alla necessità di "un credito a sostegno" delle imprese agricole, "tema su cui ci misureremo non solo con le banche, ma con l'intero sistema finanziario".