Crisi:chiuse 8 ditte artigiane al giorno
Nel 2013, secondo dati di Cna che parla di 'decimazione'
24 gennaio, 15:44 (ANSA) - FIRENZE, 24 GEN - In Toscana nel 2013 c'è stato un calo
'demografico' di altre 2.837 imprese artigiane, quasi 8 le
chiusure al giorno: in base a dati Movimprese a fine 2012 le
ditte erano 114.135, al 31 dicembre scorso 111.298. E' quanto
rende noto Cna Toscana che parla di decimazione delle imprese a
causa della crisi che in 5 anni, dal 2007 - quando si contavano
118.826 ditte - ''ha messo al tappeto oltre 7.500 artigiani con
la perdita di oltre 22.500 posti di lavoro (la media di addetti
nell'artigianato è di 3 per azienda). Il calo più forte si
evidenzia nel comparto delle costruzioni che in tale periodo ha
perduto 4.707 imprese''. ''I numeri certificano il tributo che
le imprese artigiane hanno pagato, e continuano a pagare, alla
crisi. Un disastro - commenta Valter Tamburini, presidente Cna
Toscana -. Dal 2008 al 2013 è stato un bollettino di guerra, che
ha coinvolto tutti i settori, dall'edilizia ai trasporti, dalla
manifattura ai servizi. Purtroppo questi dati confermano le
nostre stime del dicembre scorso. È tempo di invertire la rotta.
Il nostro paese deve abbandonare una politica fatta solo di tagli e di tasse. Il rigore è necessario, ma il rigore senza investimenti e senza il rilancio dei consumi porta alla distruzione del sistema produttivo e all'indebolimento progressivo". ''Con un fatturato che 2013 si attesta ben oltre i 6 miliardi di euro - aggiunge Tamburini -, l'artigianato toscano comunque rappresenta ancora la base fondamentale per l'economia della nostra regione. Riduzione del carico fiscale, semplificazione burocratica, promozione, accesso al credito sono sempre i punti cardine per il nostro comparto e, insieme a questi, innovazione, ricerca e accelerazione delle opere pubbliche. Queste sono le scelte inevitabili che il Governo nazionale deve perseguire con rapidità e decisione; le promesse sono state tante, ora aspettiamo i fatti concreti. Anche il Governo regionale però deve svolgere la sua piccola parte: per quanto riguarda le competenze più tipiche della Regione, chiediamo che si proceda il più velocemente possibile nella cantierizzazione delle opere pubbliche e nell'utilizzo dei Fondi residui per gli incentivi pubblici rivolti alle reti, all'internazionalizzazione e all'innovazione; inoltre sostegno ad Artigiancredito Toscano, che, in particolare in questi anni, ha svolto il ruolo fondamentale di ammortizzatore sociale per le piccole imprese in difficoltà. In assenza della garanzia, l'accesso al credito sarebbe precluso alla quasi totalità delle micro e piccole imprese, con conseguenze facilmente intuibili in termini di crisi aziendali e di chiusure''.
Il nostro paese deve abbandonare una politica fatta solo di tagli e di tasse. Il rigore è necessario, ma il rigore senza investimenti e senza il rilancio dei consumi porta alla distruzione del sistema produttivo e all'indebolimento progressivo". ''Con un fatturato che 2013 si attesta ben oltre i 6 miliardi di euro - aggiunge Tamburini -, l'artigianato toscano comunque rappresenta ancora la base fondamentale per l'economia della nostra regione. Riduzione del carico fiscale, semplificazione burocratica, promozione, accesso al credito sono sempre i punti cardine per il nostro comparto e, insieme a questi, innovazione, ricerca e accelerazione delle opere pubbliche. Queste sono le scelte inevitabili che il Governo nazionale deve perseguire con rapidità e decisione; le promesse sono state tante, ora aspettiamo i fatti concreti. Anche il Governo regionale però deve svolgere la sua piccola parte: per quanto riguarda le competenze più tipiche della Regione, chiediamo che si proceda il più velocemente possibile nella cantierizzazione delle opere pubbliche e nell'utilizzo dei Fondi residui per gli incentivi pubblici rivolti alle reti, all'internazionalizzazione e all'innovazione; inoltre sostegno ad Artigiancredito Toscano, che, in particolare in questi anni, ha svolto il ruolo fondamentale di ammortizzatore sociale per le piccole imprese in difficoltà. In assenza della garanzia, l'accesso al credito sarebbe precluso alla quasi totalità delle micro e piccole imprese, con conseguenze facilmente intuibili in termini di crisi aziendali e di chiusure''.