Rifiuti, meno 100 kg pro capite in Chianti in 2 anni
Da compostiere a erogatori acqua, le astuzie del progetto Ue
23 gennaio, 18:13 (ANSA) - BRUXELLES, 23 GEN - Fra mercatini del riuso,
cassonetti di ultima generazione, "case dell'acqua", compostiere
e raccolta differenziata porta a porta, nel giro di due anni i
cittadini dei comuni del Chianti hanno prodotto oltre cento
chili di immondizia in meno. A incassare il risultato è il
progetto "Waste less in Chianti", promosso dalla provincia di
Firenze, in collaborazione con Ambiente Italia, Quadrifoglio e i
comuni di Barberino Val d'Elsa, Greve in Chianti, S.Casciano in
Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa.
L'iniziativa, co-finanziata dal programma Life+ dell'Ue con oltre 500mila euro e dalla Regione Toscana, è stata avviata alla fine del 2010 e si è formalmente chiusa a dicembre 2013. "Nel 2007 la produzione rifiuti pro capite era di 658 kg di rifiuti urbani per abitante, mentre al 31 dicembre 2012 si è registrata una diminuzione di 113 kg pro capite, arrivando a quota 545 kg.
Ora stiamo raccogliendo i dati del 2013" spiega la coordinatrice del progetto Lorella Lentucci.
Ad aderire alle attività e campagne taglia-rifiuti anche tutte le scuole primarie e secondarie nei comuni del progetto, dieci sagre, 28 negozi, 21 strutture ricettive (come alberghi e bed and breakfast), 20 bar e ristoranti, 21 uffici, contraddistinti da un apposito marchio "Waste-less - Meno rifiuti" e con la possibilità di usufruire di uno sconto sulla tariffa rifiuti proporzionale all'efficacia delle azioni realizzate.
Fra le misure maggiormente incisive le cosiddette "case dell'acqua", 41 distributori di acqua di rete (di cui 20 acquistati con le risorse del progetto), che hanno evitato oltre 400 tonnellate l'anno di rifiuti di plastica e vetro, ma anche cassonetti per la raccolta indifferenziata di ultima generazione, con un accesso comandato da una tessera e una bilancia pesa-immondizia.
"L'uso delle compostiere, molto promosse, ha eliminato l'organico dal ciclo dei rifiuti" racconta la coordinatrice. Tre comuni su quattro hanno sperimentato anche la raccolta differenziata porta a porta e tutti hanno previsto agevolazioni, come la concessione del patrocinio alle sagre che non praticano l'abitudine dell'usa e getta, impiegando lavastoviglie ed erogatori per l'acqua in caraffa. Tra le altre iniziative del progetto l'apertura di un centro del riuso solidale nel comune di San Casciano in Val di Pesa, nel dicembre scorso, dove oggetti inutilizzati ma funzionanti, donati dai cittadini, vengono rivenduti. "Il ricavato va a progetti sociali, dentro e fuori il territorio" afferma Lentucci. Anche dopo la fine del progetto, l'obiettivo è sempre quello: riuscire a tagliare la produzione di rifiuti. (ANSA).
L'iniziativa, co-finanziata dal programma Life+ dell'Ue con oltre 500mila euro e dalla Regione Toscana, è stata avviata alla fine del 2010 e si è formalmente chiusa a dicembre 2013. "Nel 2007 la produzione rifiuti pro capite era di 658 kg di rifiuti urbani per abitante, mentre al 31 dicembre 2012 si è registrata una diminuzione di 113 kg pro capite, arrivando a quota 545 kg.
Ora stiamo raccogliendo i dati del 2013" spiega la coordinatrice del progetto Lorella Lentucci.
Ad aderire alle attività e campagne taglia-rifiuti anche tutte le scuole primarie e secondarie nei comuni del progetto, dieci sagre, 28 negozi, 21 strutture ricettive (come alberghi e bed and breakfast), 20 bar e ristoranti, 21 uffici, contraddistinti da un apposito marchio "Waste-less - Meno rifiuti" e con la possibilità di usufruire di uno sconto sulla tariffa rifiuti proporzionale all'efficacia delle azioni realizzate.
Fra le misure maggiormente incisive le cosiddette "case dell'acqua", 41 distributori di acqua di rete (di cui 20 acquistati con le risorse del progetto), che hanno evitato oltre 400 tonnellate l'anno di rifiuti di plastica e vetro, ma anche cassonetti per la raccolta indifferenziata di ultima generazione, con un accesso comandato da una tessera e una bilancia pesa-immondizia.
"L'uso delle compostiere, molto promosse, ha eliminato l'organico dal ciclo dei rifiuti" racconta la coordinatrice. Tre comuni su quattro hanno sperimentato anche la raccolta differenziata porta a porta e tutti hanno previsto agevolazioni, come la concessione del patrocinio alle sagre che non praticano l'abitudine dell'usa e getta, impiegando lavastoviglie ed erogatori per l'acqua in caraffa. Tra le altre iniziative del progetto l'apertura di un centro del riuso solidale nel comune di San Casciano in Val di Pesa, nel dicembre scorso, dove oggetti inutilizzati ma funzionanti, donati dai cittadini, vengono rivenduti. "Il ricavato va a progetti sociali, dentro e fuori il territorio" afferma Lentucci. Anche dopo la fine del progetto, l'obiettivo è sempre quello: riuscire a tagliare la produzione di rifiuti. (ANSA).