Per Parmigiano sempre meno 'grattugia'
Consorzio, tengono consumi interni ed export punta a 50% in 2020
29 gennaio, 17:11E' uno degli spunti usciti dalla presentazione del consuntivo 2013 del Consorzio di tutela. Una filosofia commerciale pensata però anche come tutela dalla contraffazione.
"Cambiano consumi e acquisto - ha spiegato il presidente Giuseppe Alai - e noi ci dobbiamo adeguare a un mercato che ha sempre meno tempo per la cucina. In questo senso il Parmigiano è perfetto perche' è una pietanza completa e già pronta". E se da un lato si punta anche a innovazioni sul confezionamento, come il kit d'assaggio 'Academy' delle 4 stagionature (14-24-33 e 50 mesi reperibile sul sito del Consorzio), dall'altro si investe molto (soprattutto all'estero) sull'educazione del palato dei futuri consumatori.
Nel corso dell'anno la filiera ha superato pressoché interamente le dure conseguenze del terremoto del maggio 2012.
Soprattutto il dato dei consumi interni ha stupito: "Ce lo aspettavamo in calo, invece segna +0,2%. E' segno che il valore della qualità non sfugge ai consumatori", ha spiegato Alai. Tra le altre cose, è emerso che dopo il sisma ben 500.000 kg di parmigiano reggiano sono stati venduti direttamente dai caseifici che partecipavano all'iniziativa che devolveva in solidarietà ai caseifici danneggiati un euro per chilo venduto.
Ora, quel contatto diretto tra 'casaro' e cliente si è stabilizzato e quasi il 30% di chi era andato a comperare direttamente si è trasformato in cliente 'fidelizzato'.
Nel 2013 inoltre sono state collocate all'estero 45.800 tonnellate di Parmigiano Reggiano, e così è salita al 34% la quota di prodotto destinato all'export (cresciuto sul 2012 del 5%) e più che raddoppiata in cinque anni. Per il 2020 il Consorzio si è dato un obiettivo ambizioso: portare la quota delle esportazioni al 50% sul totale della produzione. (ANSA).