(ANSA) - BRUXELLES, 28 FEB - Una volta completata, la rete
dei dieci Tecnopoli dell'Emilia Romagna è destinata a diventare
un hub dell'innovazione industriale e una rampa di lancio per le
imprese high-tech in Europa. Una "buona pratica" per la
Commissione europea, che ha cofinanziato l'investimento
complessivo di 241 milioni di euro con un ammontare di 94
milioni nel periodo 2007-2013.
"Progetti come questo - spiega l'esecutivo comunitario -
stanno aiutando l'Unione europea a diventare un'economia
intelligente, sostenibile ed inclusiva per il 2020". Regioni e
progetti a livello locale per Bruxelles giocano un ruolo
"chiave" nel perseguire gli obiettivi della strategia Ue per il
2020, per creare occupazione, sviluppare fonti di energia
rinnovabile e aumentare la produttività.
I dieci Tecnopoli, sparsi sul territorio dell'Emilia-Romagna,
sono promossi dalla Regione assieme a Università di Bologna,
Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Parma, Politecnico e Università
Cattolica di Milano sede di Piacenza, Cnr, Enea, Istituto
Ortopedico Rizzoli e enti locali dei diversi territori, con la
collaborazione di 34 laboratori di ricerca industriale e undici
centri d'innovazione.
I ricercatori previsti nei 132 programmi di ricerca del
progetto sono almeno 1.600, alle prese con nuove tecnologie,
incubatori di nuove imprese, strutture per il trasferimento
tecnologico, sedi di ricerca delle aziende.
Ciascuno dei Tecnopoli è legato alle attività del distretto
di riferimento: quello di Bologna dovrà concentrarsi sulle
tecnologie per l'automazione industriale, i nuovi materiali, le
nanotecnologie e telecomunicazioni multimediali. Modena e Reggio
Emilia si concentrano sulla ceramica, Parma sull'industria
alimentare, mentre a Piacenza si punta su energia e strumenti
per i macchinari, a Ferrara su farmaceutica, biotecnologie e
eco-tecnologie. Tra Ravenna, Forlì e Rimini si punta ad un forte
distretto nautico, a Cesena invece l'attenzione sarà su ICT e
tecnologie per l'industria manifatturiera. (ANSA)