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Festival Acqua: spesi in prevenzione 10% danni alluvioni
07 ottobre, 18:30 (ANSA) - MILANO, 07 OTT - Negli ultimi 15 anni, per la
prevenzione contro il dissesto idrogeologico è stato speso in
Italia un decimo rispetto ai danni poi procurati dall'acqua. Lo
ha riferito Mauro Grassi, direttore della struttura di missione
di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico, nel suo
intervento all'incontro su 'Emergenze idriche e tutela del
territorio' al Festival dell'Acqua in corso a Milano.
"Negli ultimi 15 anni sono stati effettivamente spesi in
prevenzione per il dissesto idrogeologico, in media, 350 milioni
di euro l'anno - ha spiegato - mentre i danni sono stati di 3,5
miliardi l'anno". E il problema, ha sottolineato, non sono le
risorse. Perché, sempre tenendo in considerazione gli ultimi 15
anni, i soldi investiti dallo Stato per il dissesto sono stati 8
miliardi, a cui vanno aggiunti altri 11 miliardi per le risorse
idriche. "Ma di questi 20 miliardi circa, quasi 5 erano ancora
fermi, non erano stati avviati neanche i cantieri". Ed è stata
questa la prima priorità su cui l'unità di missione ha lavorato
dal giugno. 2014, quando è nata. Non solo. Negli ultimi 15 anni
"il 60% delle risorse sono state investite al Sud, ma il 70%
della popolazione a rischio si trova al Nord".
Intanto, lo scenario che si va a delineare non è promettente.
Specie se dovesse fallire la conferenza sul clima di Parigi.
Come ha evidenziato Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana, "oggi usiamo l'equivalente di una terra e mezza e nel 2050, con 9 miliardi di persone, se si va avanti così ne serviranno tre". La situazione già oggi mostra un aumento di un grado nell'ultimo secolo per via del riscaldamento globale che - senza interventi - potrebbero diventare 5 a fine secolo, con un innalzamento dei mari pari a un metro. (ANSA).
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Specie se dovesse fallire la conferenza sul clima di Parigi.
Come ha evidenziato Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana, "oggi usiamo l'equivalente di una terra e mezza e nel 2050, con 9 miliardi di persone, se si va avanti così ne serviranno tre". La situazione già oggi mostra un aumento di un grado nell'ultimo secolo per via del riscaldamento globale che - senza interventi - potrebbero diventare 5 a fine secolo, con un innalzamento dei mari pari a un metro. (ANSA).