Siti Internazionali
Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
In collaborazione con Sanità per il Veneto
Agli Ospedali Riuniti Padova Sud,
noti come Ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia, sono
stati superati i mille interventi chirurgici col Robot Da Vinci.
Inaugurato esattamente quattro anni fa dal presidente del
Veneto, Luca Zaia, si conferma essere la più moderna evoluzione
della chirurgia mininvasiva.
Dal primo luglio 2020, data di inizio dell'attività, a ieri,
sono state eseguite 1.023 operazioni robotiche: 538 di urologia,
291 di ginecologia, 183 di chirurgia e 11 di Orl. La proiezione,
per l'anno in corso, è di 385 interventi, più di uno al giorno
in un trend in rapida ascesa.
Si tratta di un importante investimento in alta tecnologia,
che conferisce al gesto chirurgico estrema precisione, permette
una grande versatilità dei movimenti e consente di raggiungere
spazi anatomici ristretti e profondi. Rappresenta un salto di
qualità, per esempio, nel trattamento dei tumori del
colon-retto, dello stomaco, del rene e in generale in tutte
quelle situazioni cliniche che già si avvalgono della chirurgia
laparoscopica. Questo, per i pazienti, si traduce nell'assenza
di cicatrici, nella tutela delle strutture anatomiche, in rischi
di infezione post-operatoria più bassi e tempi di degenza e di
recupero più brevi.
Come funziona il Da Vinci? Il chirurgo non opera con le
proprie mani ma manovrando un robot a distanza, seduto a una
console computerizzata posta all'interno della sala operatoria.
In pratica il sistema trasforma il movimento delle mani in
impulsi che vengono convogliati alle braccia robotiche. Nei
confronti della laparoscopia tradizionale il robot chirurgico si
muove con gradi di libertà ed angolazioni che a mano libera non
è possibile raggiungere.
"Siamo molto soddisfatti dell'andamento dei numeri - commenta
Fabio Baratto, direttore del dipartimento di Chirurgia -:
l'attività robotica consente ai nostri professionisti dell'area
chirurgica di usufruire di un'eccellenza tecnologica, trovando
questa applicazione trasversalmente a una moltitudine di
discipline, a tutto vantaggio dell'assistito".
In collaborazione con Sanità per il Veneto
Ultima ora