"La paura sconsiglia il
pellegrinaggio e la speranza. Le paure si manifestano come
stanchezza, rassegnazione, rinuncia. Attenzione: sono tentazioni
ed inducono a stare fermi, a non muoversi, a difendersi dal
cambiamento e dalla fatica del cammino". Lo ha affermato oggi il
vescovo di Padova, Claudio Cipolla, nell'omelia alla
celebrazione di apertura del Giubileo della diocesi euganea.
"La paura è pericolosa - ha proseguito Cipolla - perché fa
sorgere risposte affrettate e diventa terreno per i protagonismi
individuali, il leaderismo, le dittature, spingendoci ad
attendere le soluzioni dagli altri: delle nostre paure si
avvantaggiano i grandi del mondo, anzi talvolta le creano per
potersi proporre come salvatori".
Il Giubileo, ha quindi sottolineato il vescovo, "collegando
il sostantivo del pellegrinaggio a quello della speranza ci
àncora alla fede di Gesù e alla fede in lui che ci libera da
ogni turbamento e paura, come diciamo durante l'Eucaristia. Da
Gesù nasce la nostra speranza... Nel cammino e nel
pellegrinaggio sono contenuti anche tanti segni di vita e di
speranza per sé stessi e soprattutto per i propri figli.
Pellegrina ogni uomo e ogni donna, ed è chiamato al
pellegrinaggio ogni cristiano, ma sono pellegrini anche i 'noi'
cristiani: la famiglia, le comunità, la chiesa diocesana, la
chiesa cattolica universale", ha concluso.
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