Cosa significa essere intrappolati in
un corpo sbagliato? Sulla scia della decisione di papa Francesco
di dedicare una giornata del Giubileo alle comunità e
associazioni Lgbtq+, si inserisce l'inchiesta di copertina del
mensile Jesus (Gruppo Editoriale San Paolo), sul tema della
disforia di genere: un'indagine su come vivono la fede i giovani
coinvolti e le loro famiglie, e come la Chiesa stia cercando di
dare una risposta pastorale.
Non se ne conosce esattamente il numero, ma si stima che
siano intorno al milione le persone che soffrono di un profondo
disagio psicologico determinato dalla percezione che il genere
cui sentono di appartenere non corrisponde a quello che ha
assegnato loro la natura: da Enea che confida il desiderio di
trovare in ogni città una chiesa priva di sguardi indiscreti,
oppure mamma Assunta che nella preghiera chiese come comportarsi
e trovò una risposta: "Seguirlo nel suo percorso", tante sono le
storie raccontare nel numero di dicembre del mensile Jesus.
Una sofferenza di cui la Chiesa si sta rendendo conto e a cui
sta cercando di dare una risposta, ad esempio con cammini di
accompagnamento pastorale, come il progetto 3Voltegenitori in
seno alla Tenda di Gionata oppure attraverso gruppi locali come
Bethel a Genova.
Allo stesso tempo, da un punto di vista teologico la
questione è più complessa: per padre Maurizio Faggioni, medico
endocrinologo e professore ordinario di Bioetica presso
l'Accademia Alfonsiana di Roma, il nodo è l'adeguamento di
genere: "Ci sono buone ragioni per giustificarlo quando si
tratta di situazioni di profonda angoscia che portano alla
disperazione". "Le persone che vivono la profonda sofferenza
della disforia chiedono al Signore di aiutarle a capire la loro
verità e a realizzarla (…). Per la morale cattolica il contesto
umanamente significativo della vita sessuale è l'amore
coniugale. Un amore di totale comunione tra uomo e donna".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA