Il 12 febbraio 2021 ricorrono esattamente 90 anni dal giorno in cui Pio XI inaugurò con un famoso Radiomessaggio — "Udite o cieli..." — la nuova Stazione della Radio Vaticana, costruita per suo volere da Guglielmo Marconi e affidata alle cure del gesuita p.
Giuseppe Gianfranceschi come primo direttore.
Lo ricorda su La Civiltà
Cattolica padre Federico Lombardi.
"La 'missione' della Radio Vaticana - scrive Lombardi - era
chiara fin dall'inizio: essere strumento a servizio del Papa per
il suo ministero di annuncio del Vangelo nel mondo e di guida
della comunità universale della Chiesa cattolica. Questa
missione si è conservata nel tempo ed è stata più volte ribadita
dai Papi, garantendo una forte identità dell'istituzione".
Nell'articolo che ripercorre la storia della radio, padre
Lombardi ricorda che "durante la guerra la Radio Vaticana
divenne famosa anche per un altro servizio: fu infatti strumento
fondamentale del grande impegno voluto da Pio XII con l'Ufficio
Informazioni della Segreteria di Stato, nato fin dal 1939 per
rintracciare civili e militari dispersi e prigionieri, darne
notizia alle famiglie e ristabilire possibilmente fra loro
almeno il vincolo di un saluto, un ricordo".
Successivamente l'impegno per i cattolici dell'Europa
dell'Est, con il moltiplicarsi delle lingue della radio, che per
molti era l'unica possibilità di connessione con la Chiesa.
Infine gli ultimi decenni in cui la Radio Vaticana raggiunge
"la sua maturità, con crescente qualità professionale e
giornalistica, che da Roma la rende cuore pulsante della
comunicazione quotidiana nella Chiesa universale" ma anche
"attiva protagonista nel mondo più ampio della comunicazione
cattolica e laica sulla vita della Chiesa", conclude p.
Lombardi.
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