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In evidenza
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In collaborazione con Sanità e politiche sociali
La giunta Testolin ha approvato la
bozza di accordo di programma tra la Regione, il Comune di
Verrès e l'azienda Usl della Valle d'Aosta per la realizzazione
di un Ospedale di comunità nell'ex Cinema Ideal. La struttura
sanitaria, a completamento degli interventi previsti dal Pnrr
Missione 6 Salute, è in attuazione del Defr per il triennio
2023/2025 e del Piano della salute e del benessere sociale
(Psbs) 2022-2025.
Per la progettazione e la realizzazione dell'ospedale di
comunità la Regione, con l'assestamento di bilancio del giugno
scorso, aveva già autorizzato una spesa complessiva di 15
milioni di euro, comprensiva di arredi e attrezzature fisse. Lo
studio propedeutico al documento delle alternative progettuali,
consegnato dal Politecnico di Milano il 19 luglio 2023, indicava
come limite massimo di spesa per la realizzazione dell'Ospedale
di comunità di Verrès 11 milioni 590 mila euro (Iva compresa).
Il procedimento per l'accordo di programma è stato avviato lo
scorso 25 settembre, il 2 ottobre si è poi tenuta la conferenza
di programma in vista dell'approvazione della bozza.
Il Comune di Verrès, proprietario del Cinema Ideal dal 2011,
cederà per 99 anni, rinnovabili allo scadere, la proprietà della
costruzione, acconsentendo al cambio di destinazione d'uso, da
vincolo culturale a vincolo sanitario. La Regione incaricherà la
Società Siv ai fini dell'implementazione del progetto di
fattibilità tecnico economica ed esecutivo e darà in concessione
i locali all'Usl. L'azienda sanitaria dovrà garantire la
funzionalità dell'Ospedale di comunità.
La struttura, si legge nella delibera, "svolge una funzione
intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero, prevede
ricoveri brevi di 15-20 giorni a pazienti che, a seguito di un
episodio acuto o di una riacutizzazione di patologie croniche,
necessitano di assistenza/sorveglianza sanitaria infermieristica
continua anche notturna e di interventi sanitari a bassa
intensità clinica, potenzialmente erogabili al domicilio ma che,
per ragioni famigliari o strutturali, il medesimo non è valutato
luogo idoneo".
In collaborazione con Sanità e politiche sociali
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