"In Consiglio regionale è stata bocciata la proposta di legge del gruppo Lega Vallée d'Aoste contenente "Interventi a favore delle persone affette da celiachia".
L'obiettivo della legge, sull'esempio virtuoso di altre Regioni, era quello di semplificare e migliorare la qualità di vita delle persone affette da questa patologia. La proposta della Lega era infatti di versare il buono spettante ai celiaci direttamente sul conto corrente, aumentando così la possibilità di acquistare prodotti ed il valore del buono stesso. Spiace che il Governo regionale non abbia compreso l'importanza e la necessità della nostra proposta". Lo dichiara il capogruppo della Lega Vda e primo firmatario della legge, Andrea Manfrin, aggiungendo: "Oggi i buoni vengono spesi soltanto in pochi negozi in cui i prezzi sono inevitabilmente alti. Se l'importo venisse versato sul conto corrente il buono sarebbe spendibile ovunque con costi inferiori. La nostra proposta avrebbe permesso quindi di comprare i prodotti senza glutine dove è più conveniente, mettendo la scelta in mano all'utilizzatore finale, comportando anche un aumento del potere d'acquisto del buono. Una proposta realizzabile perché già messa in atto in altre Regioni e che non avrebbe comportato alcun costo aggiuntivo perché i fondi sono statali".
"Stupisce peraltro - conclude Manfrin - la presa di posizione del Governo regionale anche alla luce del parere positivo del Consiglio Permanente degli Enti Locali, ovvero le amministrazioni più vicine ai cittadini valutano positivamente la legge. È di tutta evidenza che si è preferito bocciare la proposta perché proveniente dall'opposizione". La replica dell'assessore Carlo Marzi: "Le disposizioni in materia di celiachia non sono stabilite a livello regionale ma sono definite da specifico decreto ministeriale in vigore dal 2001 e modificato nel 2016 e 2018. Questo prevede che sia l'Usl a rilasciare buoni di credito, secondo criteri fissati a livello statale, per l'acquisto di prodotti privi di glutine a carico del Servizio sanitario, stabilendo i prodotti rimborsabili e che questi siano erogati direttamente dai centri di cura, dalle farmacie e dagli esercizi convenzionati. La proposta di legge presenta pertanto un'incompatibilità normativa nella modalità di erogazione dei prodotti, così come evidenziato anche dal Direttore della struttura semplice farmacia territoriale dell'Usl".
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