Ammonta a 665 mila euro il risarcimento complessivo alle parti civili stabilito dal tribunale di Aosta nel processo Geenna su una presunta locale di 'ndrangheta nel capoluogo valdostano.
I cinque imputati sono stati condannati a risarcire, in solido tra loro, 150 mila euro alla Regione Valle d'Aosta (rappresentata dall'avvocato Riccardo Jans).
Al Comune di Aosta (avvocato Gianni Maria Saracco)
dovranno andare 180 mila euro da Marco Sorbara, Nicola Prettico,
Antonio Raso, in solido tra loro, e 35 mila euro da Alessandro
Giachino. Al Comune di Saint-Pierre (avvocato Giulio Calosso)
200 mila euro da Monica Carcea e Raso e 50 mila euro da Prettico
e Giachino. All'associazione Libera (avvocato Valentina
Sandroni) 50 mila euro da tutti gli imputati. Tutti i
risarcimenti ai tre enti pubblici sono stati dichiarati dal
tribunale "immediatamente esecutivi".
Le motivazioni della sentenza sono attese entro 90 giorni e
proprio per questo intervallo di tempo il tribunale ha sospeso i
termini di durata massima della custodia cautelare. Il tribunale
ha ritenuto i cinque imputati colpevoli di tutti i reati per i
quali erano a processo, escluse le aggravanti e ad eccezione
dell'ipotizzato scambio elettorale politico-mafioso contestato a
Raso alla vigilia delle comunali del 2015 a Saint-Pierre. Tutti
sono stati inoltre interdetti in perpetuo dai pubblici uffici.
"Questa sentenza rappresenta un punto, sicuramente", ha
commentato Donatella Corti, referente di Libera Valle d'Aosta.
"Il nostro dossier del 2012 diceva le stesse cose che il pm ha
riportato all'interno della sua requisitoria e quindi è stato un
confermare da altre parti, da altre fonti, quello che era già
stato detto".
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