Secondo l'Ocse più di 150 milioni di
persone sono esposte a livelli di rumore superiori alla soglia
di sicurezza e vanno incontro a ipoacusia. Un problema da non
sottovalutare neppure nel distretto ternano, dove la perdita di
udito interessa 18mila persone cioè il 14% della popolazione
rispetto alla media nazionale sell'11%.
L'ipoacusia da inquinamento acustico è al centro del convegno
che si svolgerà il 4 maggio (ore 8,30-14) al centro congressi
dell'hotel Garden di Terni. Un tema particolarmente attuale
considerato che il rumore è oggi il principale fattore di
inquinamento di natura fisica e rappresenta un problema di
grande importanza economica, sanitaria e sociale. Da qui
l'importanza di informare e formare la classe medica cui si
rivolge il convegno, promosso e coordinato per la parte
scientifica dal dottor Santino Rizzo, direttore del Dipartimento
di chirurgia testa collo e dei tessuti molli e della S.C. di
Otorinolaringoiatria dell'Azienda ospedaliera Santa Maria di
Terni.
In Europa - riferisce una nota dell'azienda ospedaliera -
circa 9,7 milioni di persone sono esposte a livelli
inaccettabili di inquinamento acustico (superiori a Leq di
75dB(A) nelle 24 ore. E in Italia, dove la soglia dei 65 dB(A) è
superata in quasi tutte le città, si stima che più del 72% della
popolazione sia esposta a livelli di rumore superiori ai limiti
massimi stabiliti dalla normativa vigente. All'esposizione
prolungata al rumore in ambito lavorativo, che rappresenta da
sola il 40% dei casi di malattia professionale e risulta la
prima causa di invalidità sul lavoro, si deve aggiungere l'uso
scorretto di apparecchiature elettroniche, soprattutto da parte
dei giovani, che può determinare l'insorgenza di una perdita
uditiva.
"Se in Italia sono circa 8 milioni i soggetti ipoacusici -
ricorda il dottor Santino Rizzo - l'ipoacusia colpisce circa
18mila persone nel distretto ternano che corrisponde al 14%
circa della popolazione della provincia, rispetto alla media
nazionale che si attesta poco sopra l'11%. Ciò è riconducibile
all'impatto dovuto all'industrializzazione pesante e
all'invecchiamento della popolazione così come all'inquinamento
acustico e all'uso scorretto di dispositivi elettronici, che
determinano un continuo aumento dell'ipoacusia sia tra gli
adulti che tra i giovani, con una diagnosi che ancora troppo
spesso risulta tardiva".
Durante il convegno, patrocinato dall'Ordine dei Medici
Chirurghi ed Odontoiatri di Terni, Usl Umbria 2, Azienda
ospedaliera di Terni e Comune di Terni, oltre ad approfondire le
cause dell'ipoacusia e fattori di rischio, dati epidemiologici
in Umbria e prevenzione dei danni uditivi da rumore nei luoghi
di lavoro, si parlerà di terapie emergenti della ipoacusia da
rumore, tecnologie per la correzione dell'ipoacusia e
l'intervento protesico con analisi di alcuni casi clinici.
Partecipano all'incontro in qualità di moderatori e relatori:
Santino Rizzo, direttore di Otorinolaringoiatria dell'Azienda
ospedaliera di Terni; Fabrizio Longari, direttore
dell'Otorinolaringoiatria dell'ospedale di Foligno, Nadia
Alunni, direttore di Otorinolaringoiatria aziendale USL Umbria
1; Andrea Silvestrelli, medico specialista in Medicina del
lavoro; Giampietro Ricci, direttore della Clinica
otorinolaringoiatrica Azienda ospedaliera di Perugia Università
degli Studi di Perugia, Egisto Molini, dirigente medico Clinica
otorinolaringoiatrica dell'Università degli Studi di Perugia;
Eriberto Martellotti di Audibel Terni e Centro Italia; Simone
Gioffredi di InMedica Sordità srl e Massimo Messeri di Amplifon
Spa.
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