"Quanto accaduto nella seduta odierna della Seconda commissione, presieduta dal consigliere Michelini (Pd), è grave e rappresenta un oltraggio non solo al lavoro delle opposizioni, ma alla democrazia stessa.
La maggioranza si è imposta mettendo in votazione un emendamento dell'assessore Simona Meloni (Pd) al Testo unico regionale per le foreste, protocollato e distribuito ai commissari neppure un'ora prima dell'inizio della seduta, un modus operandi profondamente scorretto che di fatto ha impedito l'approfondimento che il tema avrebbe meritato".
Lo dichiarano
il vice presidente della Commissione Nilo Arcudi (Tesei
presidente - Umbria Civica), il capogruppo della Lega, Enrico
Melasecche Germini e il capogruppo di Forza Italia, Laura
Pernazza.
"Ma non è tutto. Nel corso dell'incontro - evidenziano gli
esponenti dell'opposizione in una nota dell'ente - abbiamo
chiesto la possibilità effettuare quanto prima un minimo di
audizioni in commissione convocando i soggetti portatori
d'interesse per poter magari redigere una legge che fosse più
efficace a vantaggio della comunità. Una richiesta che è stata
respinta dalla maggioranza con la motivazione dell'urgenza di
approvare l'emendamento, peccato che la scorsa seduta lo stesso
tema fosse all'ordine del giorno e sia stato rinviato a causa di
impegni dell'assessore Meloni. Evidentemente l'urgenza si è
manifestata solo nel momento in cui l'opposizione ha richiesto
ulteriori approfondimenti. Peraltro abbiamo chiesto, per
serietà, l'istruttoria tecnico finanziaria degli uffici
competenti, che sarebbe buona abitudine produrre sempre per
consentire a tutti i consiglieri una migliore valutazione
dell'emendamento".
"La maggioranza ancora una volta ha sconfessato se stessa e i
vuoti proclami che abbiamo sentito risuonare anche nelle sedi
istituzionali in merito a una dichiarata volontà di collaborare
con le opposizioni, che di fatto non esiste, dato che ci inviano
documenti poco prima della loro discussione - concludono Arcudi,
Melasecche e Pernazza - e ci privano della possibilità di
approfondimento negando le audizioni. Neanche la nostra
legittima proposta di inserire una clausola valutativa sugli
effetti futuri che produrrà la legge così emendata ha consentito
un'intesa nel rispetto dei relativi ruoli di maggioranza e
minoranza. Un atteggiamento arrogante quello della maggioranza,
che non giova a nessuno, sicuramente non agli umbri".
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