"Se vogliamo davvero essere cuore
verde d'Italia, dobbiamo fermare al più presto il consumo di
suolo e quindi la sua impermeabilizzazione. Purtroppo, con un
consumo di 2 ettari a settimana, certificato dall'ultimo
rapporto Ispra, l'Umbria è ancora in forte ritardo rispetto agli
obiettivi fissati nella Strategia regionale di sviluppo
sostenibile, così come rispetto agli impegni assunti con
l'Europa nel Pnrr": è quanto dichiara il consigliere regionale
Fabrizio Ricci (Avs). "La nostra regione - spiega in una nota -
ha una superficie di edifici non utilizzati di almeno 400 ettari
e il dato (Istat 2012) andrebbe sicuramente aggiornato".
"Una riserva di urbanizzato enorme da recuperare e
rigenerare" sostiene Ricci. "Un edificato abbandonato che -
aggiunge -, peraltro, almeno in buona parte, è già servito da
strade, fognature, acquedotti, rete elettrica ed energetica.
Azzerare il consumo di suolo, recuperare aree permeabili e
puntare con decisione sulla rigenerazione urbana, legata alla
vocazione ed ai bisogni della comunità, come ad esempio un
incremento dell'edilizia popolare, è pertanto un obiettivo non
solo necessario, ma raggiungibile e anche conveniente, visto che
ogni ettaro impermeabilizzato costa alla comunità 100.000 euro
all'anno secondo Ispra. Come Alleanza Verdi Sinistra, in piena
sintonia con il resto della coalizione, lo abbiamo messo al
centro del nostro programma, consapevoli che, in attesa di una
legge nazionale sul consumo di suolo, la cui mancanza è ormai
intollerabile, si dovrà intervenire sulla normativa regionale
(legge 1/2015), introducendo il principio di 'saldo zero' per il
consumo di suolo, come obiettivo fondamentale delle politiche
urbanistiche dei Comuni, sensibilizzandoli ad eliminare le
previsioni di espansione in favore dell'intervento
sull'esistente, tramite formazione del personale e incentivi".
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