A Valtopina è pronta
ad andare in scena sabato 16 e domenica 17 novembre la 42/a
Mostra mercato del tartufo che sarà ospitata negli spazi del
Palasport. L'evento, organizzato dall'amministrazione comunale,
con la collaborazione della Proloco di Valtopina e
dell'associazione Tuber Terrae, dà spazio alle produzioni
agroalimentari locali, ma è anche un'occasione per fare il punto
su tematiche e progetti che riguardano la valorizzazione del
territorio in chiave
turistica e culturale.
"Siamo felici del ritorno di questa manifestazione - ha
commentato in una nota degli organizzatori Gabriele Coccia,
sindaco di Valtopina - dietro la cui organizzazione c'è un
grande lavoro di squadra. La mostra mercato è ricca di
iniziative che faranno da contorno al tartufo e ai prodotti
tipici del territorio: eventi sportivi, animazione per bambini,
eventi di puro intrattenimento, oltre alla possibilità di
gustare i piatti della tradizione". A questo proposito, la
Proloco gestirà la "Taverna La Cerqua" al Centro Subasio, dove,
venerdì alle 20.30 ci sarà un'anteprima, cioè una cena a base di
tartufo con proposte dello chef Alessandro Zuccarelli
(prenotazione obbligatoria in prevendita: 3281727014,
3334418922). Nelle due giornate dell'evento la taverna sarà poi
aperta a pranzo e a cena.
Sabato, l'inaugurazione della manifestazione sarà alle 12.00,
anche se gli stand della mostra mercato saranno aperti dalle
10.00 (in entrambe le giornate). A precederla, alle 10.30, è in
programma un incontro istituzionale, a cura dell'Associazione
nazionale Città del tartufo di cui Valtopina è membro, sul
"Piano di salvaguardia del patrimonio culturale della cerca e
cavatura del tartufo dopo il riconoscimento Unesco:
presentazione delle azioni e attività strategiche". Tre le altre
numerose iniziative, sarà anche proiettato il docufilm "Storie
di alberi, cani, cercatori", con la regia di Remo Schellino e
verranno illustrati progetti e buone pratiche in corso, a cura
di Tuber Terrae.
"Questo territorio - ha commentato Antonella Brancadoro,
direttore di Anct - oltre a incarnare il cuore dell'Appenino
umbro è anche un esempio virtuoso per un percorso che ha portato
la cerca e cavatura del tartufo in Italia a essere riconosciute
come elemento del Patrimonio immateriale culturale
dell'umanità".
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