"La giunta Tesei con una delibera ha stabilito 'la monetizzazione integrale dell'energia elettrica' che Enel deve fornire annualmente e gratuitamente alla Regione Umbria.
Come dei Robin Hood al contrario,
sottraggono ai poveri per versare soldi liquidi nelle casse di
Palazzo Donini": a sostenerlo è il capogruppo del Movimento 5
stelle in Assemblea legislativa Thomas De Luca.
"La delibera arriverà domattina, mercoledì 19 giugno, in
commissione e dovremo esprimere un parere vincolante" sostiene
in una nota.
Per De Luca "un atto che è in totale contrasto con la legge
regionale 6 marzo 2023, numero 1 'Disciplina delle grandi
derivazioni idroelettriche'"." La nuova legge regionale, infatti
- aggiunge -, con un lavoro bipartisan dispone che i
concessionari dei grandi impianti idroelettrici debbano cedere
una consistente quantità di energia da destinare almeno per il
50% ai servizi pubblici o categorie di utenti nei territori
interessati.
In seconda istanza, qualora si opti per la
monetizzazione, la Regione vincola l'utilizzo delle stesse
risorse in egual misura ai territori. La delibera, invece,
dispone la 'monetizzazione integrale' per tutti gli anni a
seguire senza specificarne alcuna destinazione. Nell'attività
che ha istruito la legge le finalità discusse proprio
all'interno della commissione erano state quelle di sostenere i
costi energetici degli ospedali o di contrastare la povertà
energetica delle famiglie umbre. Basta fare un piccolo calcolo
moltiplicando i 220 kwh, fissati dalla legge, per i 251.544,32kw
di potenza nominale media per i 0,12762 €/kWh fissati in data
odierna da Arera per quantificare in circa 7 milioni di euro il
valore di questa energia. Se consideriamo che in Umbria, secondo
i dati Aur, ci sono 38mila famiglie in stato di povertà relativa
potremmo istituire un reddito energetico di 200 euro per i
nuclei più vulnerabili utilizzando solo queste risorse. Non solo
voteremo fermamente contro a questa delibera - conclude De Luca
-, ma siamo pronti a sostenere qualsiasi iniziativa per
impugnarla nelle sedi opportune nelle modalità che i sindaci
riterranno opportune".
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