"Acqua, fonte di pace" è stato il tema centrale del convegno, promosso da Umbra Acque e dalla Cattedra Unesco dell'Università per Stranieri di Perugia, che si è svolto alla sala delle Colonne di Palazzo Graziani, per riflettere sull'importanza dell'acqua come strumento di pace e risoluzione delle crisi a livello globale.
L'obiettivo è stato
di instaurare un dialogo costruttivo sull'essenziale risorsa
dell'acqua, coinvolgendo il mondo accademico, culturale,
economico e la popolazione studentesca, per valorizzare i saperi
locali attraverso un approccio transdisciplinare.
All'iniziativa, promossa nell'ambito della Giornata
mondiale dell'acqua, e condotta dagli studenti, Diego Castrucci
e Alessandra Cacciatelli del liceo Galilei di Perugia, hanno
partecipato, tra studiosi, esperti, amministratori, tecnici,
studenti, docenti e cittadini, l'assessore Margherita Scoccia
del Comune Perugia, Tiziana Buonfiglio, amministratrice delegata
di Umbra Acque, Filippo Calabrese, presidente di Umbra Acque, il
rettore dell'Università per Stranieri di Perugia, Valerio De
Cesaris, Luca Proietti, direttore generale di Arpa Umbria,
Gianluca Buonocore, presidente Associazione italiana giovani per
l' Unesco.
"Questo convegno per la Giornata Mondiale dell'Acqua - ha
detto De Cesaris - è stato un'importante occasione di
riflessione sul valore dell'acqua nella cooperazione e nei
rapporti tra i popoli, evidenziandone il ruolo come leva di
pace.
Spesso, l'acqua è considerata una causa di conflitti
perché la gestione delle risorse idriche può effettivamente
provocare tensioni tra gli stati. Tuttavia, è fondamentale
valorizzare il ruolo della cooperazione e del potenziale
dell'acqua come strumento di pace, in quanto favorisce lo
sviluppo dei popoli".
"Uno dei progetti che abbiamo inserito all'interno del
Piano di Sostenibilità, e che vedrà la sua realizzazione entro
questo anno, è la realizzazione di due pozzi in Malawi, nel
distretto di Zomba, nella parte sud dello Stato" ha annunciato
Calabrese. "Il Malawi - ha detto - vive condizioni di difficoltà
rispetto a fenomeni sociali noti, come il cambiamento climatico,
le migrazioni, il rischio povertà, amplificate in un contesto di
nazioni confinanti e in realtà nel continente africano spesso
attraversato da guerre e distruzione. Fondamentale, quindi, è la
costruzione di pozzi; per questo abbiamo preso contatti con
l'Associazione Amici del Malawi, onlus di volontariato e che
seguirà la realizzazione operativa dei due pozzi che saranno
costruiti in zone remote così da permettere un notevole
incremento della qualità della vita e la possibilità di accesso
ad acqua pulita".
"L'acqua è una responsabilità, questo non va mai
dimenticato: giornate come questa servono per mettere in campo
idee e un sistema educativo adeguato" ha quindi sottolineato
Tiziana Buonfiglio, che ha illustrato il Piano della società.
"Sono 52 milioni i milioni per il progetto di riduzione delle
perdite delle condotte idriche da qui al 2026 - ha detto - che
prevede da un lato la realizzazione di un sistema di
monitoraggio completo della rete idrica e dall'altro la
sostituzione completa dei tratti di rete più ammalorati andando
ad intervenire su 200 chilometri di condotte. Nel periodo
2024-2029 si prevede una media investimenti che salirà a 40,3
milioni all'anno dovuta all'impatto del Pnrr, dieci in più
rispetto all'ultimo quadriennio. Tutto questo consentirà di
limitare gli effetti negativi delle frequenti crisi idriche, di
ridurre le perdite entro il 2026 al 30% (nel 2021 erano del 45%)
oltre alla riduzione dei consumi energetici, di riduzione dei
prelievi dalle falde e del miglioramento della qualità
dell'acqua erogata".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA