Il calore del pubblico, testimoniato da un lungo applauso alla fine dello spettacolo, per due degli attori italiani più apprezzati, ha accolto ieri sera al Teatro Manini di Narni la prima nazionale de "L'uomo più crudele del mondo", con Francesco Montanari e Lino Guanciale.
In programma fino a sabato con quattro repliche sold out, lo spettacolo scritto e diretto da Davide Sacco - insieme a Montanari direttore artistico del Manini - indaga in maniera intensa e a tratti brutale significato e limiti del concetto di umanità.
Lo fa attraverso l'incontro-scontro di due uomini molto
diversi tra loro, eppure simili nelle loro debolezze:
l'industriale senza scrupoli Paolo Veres, interpretato da
Guanciale, considerato appunto "l'uomo più crudele del mondo", e
il giornalista locale con il volto di Montanari, chiamato ad
intervistarlo. In una spoglia stanza di un capannone
abbandonato, fuori dalla fabbrica, i due protagonisti danno vita
ad un dialogo che svela le loro personalità e in cui i ruoli di
vittima e carnefice iniziano presto a confondersi, fino al
raggiungimento di un finale che ribalta ogni prospettiva. "Noi
siamo feccia!" dice il giornalista. "Siamo solo uomini" è la
cinica risposta di Veres, in uno dei botta e risposta attraverso
i quali i due protagonisti approfondiscono il marcio del genere
umano.
Lo spettacolo, realizzato con il sostegno anche di Lvf e del
Bellini di Napoli, sarà in tournée la prossima stagione. Nel
frattempo è tornato a riempire il Teatro Manini di Narni dopo i
mesi più duri dell'ultima ondata della pandemia.
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