Il magnante austriaco Renè Benko,
per il quale l'Italia chiede gli arresti domiciliari,
attualmente è a piede libero, ma in caso di espatrio in un altro
paese europeo rischia l'arresto. Secondo la stampa austriaca,
l'estradizione verso l'Italia è improbabile. Il tycoon potrebbe
però essere fermato, se si dovesse invece recare in un altro
paese dell'Ue oppure dovesse tornare in Italia, dove possiede
una villa sul lago di Garda. L'austriaco spesso si reca nella
sua residenza, Villa Ansaldi, a Sirmione e sembra che in un
primo momento le autorità italiane lo volessero arrestare
proprio lì. Quando poi martedì mattina è partita la maxi
operazione, Benko si trovava ad Innsbruck, in Tirolo.
Se i fatti contestati al 47enne dalla Procura di Trento
rappresentassero un reato anche in Austria, si attiverebbero
direttamente le autorità giudiziarie del suo paese d'origine.
Questo vale, come spiega il procuratore di Innsbruck Hansjörg
Mayer alla Tiroler Tageszeitung, per esempio per i reati di
truffa e corruzione. Benko attualmente è indagato anche in
Austria nell'ambito del maxi-crac della Signa, ma finora non è
stato mai chiesto il suo arresto. "E' improbabile che questo
avvenga ora per fatti avvenuti in Italia", così il professore di
diritto penale Klaus Schwaigkofler al giornale.
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