I vertici di Leitner non
avrebbero vigilato "adeguatamente affinché il servizio di
direzione di esercizio, affidato" con un contratto
"strutturalmente inadeguato" a Enrico Perocchio, "fosse prestato
in conformità" alle norme, con riferimento alla programmazione e
predisposizione "controlli a vista mensili" sulla fune
dell'impianto, che poi si è spezzata in quanto mancarono. Lo
scrivono i pm di Verbania nell'avviso di chiusura indagini sulla
tragedia del 23 maggio 2021, in merito alle ipotesi nei
confronti di Anton Seeber e Martin Leitner, rispettivamente
presidente e vicepresidente del consiglio di gestione della
società.
Il mancato controllo sull'operato di Perocchio, come si legge
nel capo di imputazione coinvolge anche Peter Rabanser, "quale
responsabile per la sicurezza relativa all'attività di
'operation and maintenance' per gli impianti a fune" di Leitner.
Inoltre, è scritto nell'avviso di conclusione delle
indagini, Perocchio non sarebbe dovuto essere il direttore di
esercizio della funivia. Nello specifico Anton Seeber e Martin
Leitner, avrebbero mantenuto "in esecuzione il contratto di
manutenzione stipulato tra Funivie del Mottarone e Leitner in
data 29 aprile 2016 nonostante lo stesso fosse da ritenersi
strutturalmente inadeguato, anche in ragione delle intervenute
modifiche della compagine societaria di Funivie del Mottarone
(..) che avrebbero dovuto imporre di non assegnare l'incarico di
direzione di esercizio a Enrico Perocchio, dipendente di
Leitner". Le due società sono pure loro tra gli indagato.
Le modifiche a cui fanno riferimento i pm riguardano la
liquidazione di Leitner dalla società Funivie del Mottarone srl,
inizialmente posseduta all'80% proprio dalla società
altoatesina, che in un secondo momento venne rilevata
interamente da Luigi Nerini, diventato socio unico della società
a quel punto chiamata Ferrovie del Mottarone srl.
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