Sull'esplosione nel deposito Eni di Calenzano ci sarà anche un'indagine, parallela, della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro'.
Una delegazione dell'organismo parlamentare formata dal presidente Tino Magni (Avs), Susanna Camusso (Pd) e Paola Mancini (FdI) ha visitato il sito, prendendo un primo contatto con gli esiti della devastazione provocata dallo scoppio e successivamente ha avuto riunione di circa al palazzo di giustizia di Prato col procuratore capo Luca Tescaroli. La Commissione avvierà le sue attività già dopo le festività. "A gennaio - ha annunciato Magni - inizieremo a fare le audizioni. Si parte dalle parti sociali, che vuol dire Eni, e dai rappresentanti dei lavoratori".
Il "compito" della Commissione, ha precisato ancora Magni, "non è di interferire su quello che farà la magistratura" ma "sarà quello di audire tutti i soggetti che qui hanno degli interessi, quindi dall'impresa ai sindacati, i lavoratori, i vigili del fuoco. Il nostro compito è capire e fare in modo che si prevengano questi fatti", "bisogna mettere al centro la persona umana". "Non abbiamo una possibilità di imporre - ha sottolineato - abbiamo la possibilità di fare un'inchiesta e poi alla fine faremo una relazione".
La procura di Prato ha concluso, dopo giorni di attività della polizia giudiziaria, la perquisizione completa nel deposito di Eni. Secondo quanto emerge sarebbero stati sequestrati documenti di vario tipo tra cui corrispondenza, contratti, ordini di servizio, il piano di sicurezza e altri atti ritenuti utili per l'inchiesta. Per gli apparati e materiali tecnici, il sito è interamente sotto sequestro, compresi gli impianti distrutti o danneggiati dall'esplosione e su cui hanno iniziato a studiare i consulenti incaricati dalla procura. La loro relazione, con le risposte ai quesiti posti dagli inquirenti, sarà consegnata in 60 giorni. Sarà decisiva per individuare sul piano tecnico i profili di eventuali responsabilità nell'esplosione, in base a ruoli, funzioni e mansioni. Molta attenzione degli inquirenti è sulle manutenzioni rispetto alla causa dell'esplosione.
La procura intanto ha completato lunedì sera l'acquisizione di documenti in varie sedi italiane dell'Eni e anche presso le aziende esterne, un buon numero, coinvolte nelle operazioni del deposito di Calenzano. E' tutto materiale di studio raccolto nella settimana dal disastro e sarà incrociato dagli inquirenti con l'esito dei rilievi tecnici commissionati sugli impianti industriali del deposito di Calenzano, sulle carcasse dei mezzi da lavoro danneggiati e sulle pensiline di carico dei carburanti. La conseguenza plausibile è l'individuazione delle posizioni di garanzia per eventuali indagati.
Da domani invece, liberate le salme dopo gli accertamenti di Medicina legale, inizierà, prima in Basilicata, poi in Toscana la mesta serie dei funerali delle cinque vittime. Domani comincia la Basilicata. Alle ore 10, a Sasso di Castalda (Potenza), le esequie di Gerardo Pepe, 45 anni; alle 10,30 a Cirigliano (Matera), quello del 50enne Franco Cirelli. Nei due piccoli paesi è stato proclamato lutto cittadino. Invece giovedì 19 dicembre ci saranno i funerali delle vittime toscane. A Bientina (Pisa) alle ore 10 nella chiesa di Santa Maria Assunta, quelli di Davide Baronti, 49 anni. Sempre lo stesso giorno - ma a Prato, dove vi erano residenti -, le esequie di Vincenzo Martinelli, 53 anni, in cattedrale, e di Carmelo Corso, 57enne, nella chiesa di San Giorgio a Colonica. Entrambe le cerimonie saranno alle ore 15.
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