Eseguito per la prima volta
all'ospedale di Livorno un trapianto corneale con una tecnica
avanzata: consente di sostituire selettivamente solo lo strato
danneggiato preservando quelli intatti.
L'operazione si chiama cheratoplastica lamellare endoteliale
(Descemet Stripping Automated Endothelial Keratoplasty - Dsaek)
ed è stata eseguita dagli oculisti Alberto Morelli, Teresa
Mautone e Giovanni Neri sotto la supervisione di Vito Giudice,
direttore Uoc oculistica che parla di "un importante traguardo:
questa tecnica presenta numerosi vantaggi rispetto al trapianto
tradizionale a tutto spessore chiamata cheratoplastica
perforante. Tra i principali benefici un recupero visivo più
rapido e una minore incidenza di rigetto immunologico, poiché
viene trapiantata una quantità di tessuto minore. Inoltre
comporta minori rischi di complicazioni chirurgiche e una
ripresa più veloce delle attività quotidiane per i pazienti. La
maggiore rapidità e minore invasività dell'intervento garantisce
inoltre che questo tipo di trapianto venga eseguito in regime di
day surgery permettendo così una maggiore sostenibilità". La
tecnica, spiega sempre Vito Giudice, "è particolarmente indicata
per tutti quei pazienti con patologie che compromettono lo
strato endoteliale della cornea, come la distrofia di Fuchs e
gli scompensi endoteliali post-chirurgici ed esempio nel post
cataratta. Rappresenta una soluzione ottimale per i pazienti
affetti da tali condizioni, offrendo un miglioramento
significativo della qualità di vita". L'operazione, si
sottolinea, è stata resa possibile grazie alla stretta
collaborazione con la Banca degli occhi di Lucca - struttura
regionale -, che ha fornito il tessuto corneale necessario e "ha
supportato l'équipe chirurgica con la sua esperienza e
competenza". Con questo intervento innovativo all'oculistica di
Livorno "completiamo un percorso" spiega ancora Giudice
ricordando tra l'altro anche la metodica chiamata 'cross
linking', eseguita dall'anno scorso, che permette in maniera
totalmente indolore, grazie a un trattamento a base di raggi
ultravioletti, di rallentare alcune patologie della cornea e
quindi di evitare il ricorso al trapianto.
"L'applicazione di questa innovativa tecnica oltre ad aprire
nuove prospettive per i pazienti affetti da patologie corneali -
commenta poi Maria Letizia Casani direttore generale
dell'Azienda Usl Toscana nord ovest - rappresenta un importante
traguardo per la sanità locale raggiunto grazie a una serie di
fattori. In particolare la crescita delle competenze
professionali e della dotazione tecnologica a disposizione sta
rendendo il reparto livornese un importante punto di
riferimento al pari dei centri più avanzati e conferma la
volontà espressa più riprese da parte della direzione di
investire nella attuale struttura ospedaliera di Livorno".
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