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Britney Spears: si spacca il fronte dei custodi

Britney Spears

Britney Spears: si spacca il fronte dei custodi

NEW YORK, 02 luglio 2021, 09:20

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una settimana dopo il duro atto di accusa di Britney Spears si spacca il fronte che da 13 anni tiene sotto tutela legale la popolare cantante: il padre Jamie, che nel 2008, dopo il clamoroso crollo mentale della figlia, aveva ottenuto l'ultima voce in capitolo su tutti i suoi asset e su ogni sua azione, ha scaricato su un'altra tutrice, Jodi Montgomery, la responsabilita' "delle difficolta' e delle sofferenze" a cui Britney e' andata incontro. "Mi preoccupa il fatto che la Montgomery non rifletta i desideri di Britney", ha detto Jamie, chiedendo alla corte di indagare. A sua volta la tutrice ha replicato dichiarando di aver "instancabilmente" difeso le volontà della popstar e che e' Jamie che ha il compito di approvare qualsiasi spesa Britney vada incontro in quanto controllore della sua fortuna finanziaria: un ruolo che lo rende di fatto l'ultimo arbitro sulle scelte di vita della figlia quasi quarantenne. La Montgomery e' entrata in gioco due anni fa come co-tutrice per tutte le questioni personali che riguardano la pop-star. Comparendo per la prima volta pubblicamente in aula via telefono - - 24 minuti di accuse all'insegna del "voglio indietro la mia vita" - la settimana scorsa Britney aveva chiesto di metter fine ai pesanti vincoli esercitati su di lei e che le impediscono, nell'esempio piu' clamoroso da lei citato, di sposarsi di nuovo e avere un figlio. "Mai le ho impedito di sposarsi", ha replicato Jamie attraverso un legale, riferendosi al fidanzamento della figlia con l'ex boyfriend Jason Trawick.
    Intanto, nel documento presentato al giudice Branda Penny un avvocato della Montgomery ha annunciato che presenterà presto alla corte un piano in cui saranno delineati "una serie di passi per porre fine alla tutela legale". Ma il cammino per liberare Britney dai vincoli che da 13 anni la chiudono in una prigione dorata e' ancora tutto in salita. Ancora ieri una richiesta del suo avvocato Samuel Ingham III di essere rimossa dalla "custodianship" e' stata respinta dalla giudice Penny che pure la scorsa settimana aveva definito "coraggiosa" la decisione di Britney di esporsi pubblicamente. La bocciatura - precisano i media americani - non è in risposta al nuovo 'j'accuse' della cantante ma a documenti, presentati da Inghram mesi fa, che avevano come obiettivo quello di approvare la società Bessemer Trust come 'co-conservator', ovvero affiancare il padre della star nelle tutela legale. E tuttavia il fatto che la giudice ne abbia approfittato per ribadire che Jamie e' ancora in carica mentre Britney "e' sostanzialmente incapace di gestire le sue risorse finanziarie o resistere a tentativi di frode o coercizione", non lascia ben sperare i fan che, riuniti nel movimento #FreeBritney, reclamano la liberazione della loro diva dal gioco del "padre padrone".
   

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