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Scuola: studenti, 'siamo in 150 mila in tutta Italia'

Scuola

Scuola: studenti, 'siamo in 150 mila in tutta Italia'

ROMA, 19 novembre 2021, 13:30

Redazione ANSA

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Oltre 150 000 gli studenti che oggi si sono mobilitati in più di 80 piazze in tutto il paese, contro la legge di bilancio e per richiedere maggiori investimenti sul diritto allo studio e un cambiamento strutturale del sistema di istruzione pubblica: "oggi siamo in piazza perché vogliamo portare al centro i nostri bisogni e le nostre proposte, la politica ci deve ascoltare" dichiarano gli studenti. "Per l'ennesima volta siamo rientrati a scuola e tutte le carenze strutturali del nostro sistema educativo si sono mostrate - dichiara Luca Redolfi coordinatore dell'Unione degli Studenti - scuole pericolanti, trasporti affollati e insufficienti, didattica nozionistica, diritto allo studio negato, sono solo alcuni dei motivi per i quali il oggi le studentesse e gli studenti si sono mobilitati in tutto il paese. È necessaria una riforma totale del mondo dell'istruzione, che sappia rinnovare la didattica e immaginare un nuovo modello di scuola inclusiva che sappia trasformare la società". In piazza anche gli studenti universitari. Lorenzo Morandi di Link Coordinamento Universitario dichiara: "Dopo la pandemia ci saremmo aspettati una risposta significativa dal governo ai bisogni degli studenti e invece in legge di bilancio non c'è nemmeno un euro per noi.
    Vogliamo l'innalzamento della no tax area per le tasse universitarie almeno a 30.000 di ISEE, verso la gratuità dell'istruzione; vogliamo agevolazioni e misure reali di sostegno sugli affitti e sui trasporti, fondi per ampliare e riqualificare gli spazi universitari." Gli studenti, inoltre, pongono l'accento sulla necessità di un cambio di rotta generale, a partire dal ripensamento dell'ultima legge di bilancio: "Questa legge di bilancio è l'ennesima dimostrazione che il governo non ha alcun interesse nel rispondere ai bisogni della popolazione. Per la nostra generazione non ci sono neanche le briciole: contro gli attacchi al reddito e al lavoro che questo governo sta portando avanti, vogliamo un futuro libero dalla precarietà e strumenti di welfare incondizionati che permettano a noi giovani di emanciparsi davvero" continua Arianna Petrosino della Rete della Conoscenza. In alcune città le questure hanno vietato all'ultimo le manifestazioni o imposto variazioni di percorso e modalità, ma questo non ha fermato gli studenti "La mobilitazione di oggi è anche una risposta al tentativo di stretta repressiva operato dal ministero dell'Interno con la direttiva del 10 novembre: non siamo disposti a lasciare che la nostra protesta venga invisibilizzata", continua Manuel Masucci, della Rete della Conoscenza Milano, Torino, Roma e Napoli sono solo alcune delle grandi città in cui si sono svolte le mobilitazioni; cortei, presidi, azioni di protesta e assemblee saranno le forme di mobilitazione messe in atto dagli studenti, tutte con un unico obiettivo: "È necessario cambiare l'istruzione per cambiare il sistema e non c'è più tempo: siamo il futuro che si ribella".
   
   

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