Il ministro israeliano di
estrema destra Itamar Ben Gvir ha fatto visita questa mattina
alla Spianata delle Moschee di Gerusalemme, suscitando numerose
proteste, in particolare da parte dell' Autorità Nazionale
Palestinese, che ha definito l'iniziativa 'una provocazione'.
"Stamattina sono salito sul luogo del nostro santuario per
pregare per la sicurezza dei nostri soldati, per il rapido
ritorno di tutti gli ostaggi a Gaza e per una vittoria totale,
con l'aiuto di Dio", ha postato il ministro della Sicurezza
Nazionale israeliana su X, pubblicando una sua foto sulla
Spianata.
Da quando è entrato a far parte del governo alla fine del
2022, Itamar Ben Gvir ha visitato più volte questo sito conteso,
situato nel settore della Città Santa occupato e annesso da
Israele. Terzo luogo sacro dell'Islam, la Spianata delle Moschee
è costruita sulle rovine del secondo tempio ebraico, distrutto
nell'anno 70 dai Romani. Per gli ebrei è il Monte del Tempio, il
luogo più sacro dell'ebraismo. Il luogo è al centro del
conflitto israelo-palestinese ed è oggetto di tensioni
ricorrenti. In base allo status quo decretato dopo la conquista
di Gerusalemme Est da parte di Israele nel 1967, i non musulmani
possono visitare la spianata in orari specifici, senza fermarsi
a pregare.
Il ministero degli Esteri dell'Autorità Nazionale Palestinese
ha "condannato" la visita del ministro israeliano, definendo i
suoi "rituali talmudici" presso la moschea di Al-Aqsa una
"provocazione senza precedenti contro milioni di palestinesi e
musulmani".
Anche la Giordania, alla quale è affidata l' amministrazione
del sito, ha denunciato, attraverso il suo ministero degli
Affari Esteri, "una visita provocatoria e inaccettabile" nonché
una "violazione dello status quo storico e giuridico" della
spianata delle Moschee. "Lo status quo del Monte del Tempio non
è cambiato", ha affermato da parte sua l'ufficio del primo
ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una dichiarazione.
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