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Arnaldi è già a Melbourne, l'Australia la mia seconda casa

Arnaldi è già a Melbourne, l'Australia la mia seconda casa

L'azzurro guarda allo Slam. è uno dei 9 italiani nel main draw

ROMA, 22 dicembre 2024, 14:41

Redazione ANSA

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La corsa verso gli Australian Open per Matteo Arnaldi è già cominciata. L'azzurro n.37 del tennis mondiale. è arrivato a Melbourne da quasi un mese: "A fine novembre" ha detto il sanremese, ospite del podcast ufficiale del torneo. L'azzurro, fidanzato con un'australiana, Mia Savio, cerca di trascorrere Down Under più tempo possibile. "Abbiamo preso un appartamento, viviamo insieme. Melbourne è come una seconda casa" ha spiegato. In questo periodo dell'anno, poi, i vantaggi sono evidenti. "Intanto qui è estate, mentre in Italia è inverno. Poi mi alleno bene qui, negli stessi campi, con le stesse palle, del torneo. Quest'anno mi sono dato come obiettivo di essere più aggressivo, anche se non è nelle mie corde" ha spiegato Arnaldi.
    Una promessa da mantenere già all'Australian Open, un torneo da sempre speciale per Arnaldi. "E' stato il mio primo Slam junior in main draw. Qui però non ho mai giocato benissimo. Di solito poi io sono un po' un diesel, mi serve tempo per entrare in pieno ritmo, devo giocare tante partite" ha spiegato. Numero 37 del mondo, Arnaldi è uno dei nove italiani direttamente in main draw: non sono mai stati così tanti nella storia del torneo. L'Italia è la seconda nazione per numero di Top 100 nel ranking Atp di fine anno, con l'Australia. "Conosco tutti da quando abbiamo 11, 12 anni. Si crea di fatto un'amicizia, quando sei nei tornei si va a cena insieme, passi del tempo con ragazzi che conosci da anni. Un po' come casa lontano da casa" ha spiegato. Inoltre, ha aggiunto, "quando vedi gli amici che vincono, hai una motivazione per pensare di poterci riuscire.
    Entri in campo con un approccio diverso. Senza dubbio la federazione ha fatto un ottimo lavoro, così come i nostri coach e i club in cui siamo cresciuti. E' stato importante avere tanti tornei Challenger in Italia. A me viaggiare è sempre piaciuto, ma tanti hanno potuto giocare quasi intere stagioni in Italia, in Europa, ed entrare in Top 100".
   

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