"Ovviamente c'era un po' stanchezza,
ma la metti da parte perché l'adrenalina era tanta, così come la
voglia di dare una mano. Non importa chi gioca, dopo l'inno ci
siamo detti che questa finale l'avremmo giocata tutti insieme".
Così Matteo Berrettini, dai microfoni di Rai Sport, dopo aver
battuto l'olandese Botic Van de Zandschulp nel primo incontro
della finale di Coppa Davis a Malaga.
"Ma è solo il primo step - dice ancora il tennista romano -,
ora c'è Jannik. ma teniamo alto il livello del motore. Giocare
in azzurro, rappresentare l'Italia in una finale di Davis, vuol
dire realizzare i sogni di un bambino che voleva giocare a
tennis. Tutto è più facile ascoltando l'inno, è un'emozione, il
lavoro e i sacrifici sono fatti per vivere momenti come questi e
cerco di godermeli in pieno".
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