"Aldo per me è stato più di un
amico, un fratello. Mi chiamava terroncino del nord": ha toccato
tutto il mondo del calcio la notizia della morte di Aldo
Agroppi, scomparso all'età di 80 anni nella sua Piombino, una
figura particolarmente legata anche alla storia calcistica di
Perugia e Walter Novellino, altro simbolo del calcio
biancorosso, lo ricorda con affetto. "L'ho avuto qui a Perugia
testimone di nozze. Lui abitava sotto, io sopra, andavo sempre a
mangiare a casa sua. Aldo è stato una persona colta e diretta,
un uomo che diceva sempre quel che pensava" afferma parlando con
l'ANSA.
Alla notizia della morte "ho pianto", racconta Novellino. I
due si erano conosciuti ben prima degli anni in biancorosso, con
un'amicizia rimasta intatta negli anni. "Fino all'altro giorno -
dice Novellino - gli ho detto, sai che faccio il docente a
Coverciano? E lui mi ha risposto, prima di morire devo venirti a
vedere".
Novellino ricorda anche i tempi di Torino, città dove hanno
giocato insieme nella stagione 1972-1973. "È stato il mio uomo -
spiega -, la persona che mi ha fatto ambientare da ragazzino a
Torino". Poi ci sono stati gli anni in biancorosso a Perugia,
prima da compagni di squadra a metà degli anni '70 in serie A,
poi da allenatore e giocatore a metà degli anni '80.
Agroppi a Perugia ha allenato alcune squadre del settore
giovanile, per poi passare alla prima squadra nella stagione
1982-1983 e a seguire nel 1984-'85. Fu l'anno in cui il Perugia,
allora in serie B, raggiunse il quarto posto perdendo una sola
partita, tuttora un primato per la categoria. La promozione
mancò per un solo punto.
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