Claudio Ranieri sarà il nuovo allenatore della Roma, o meglio, è di nuovo l'allenatore della Roma. Già perché quella che comincia ora è la sua terza avventura sulla panchina giallorossa dopo le parentesi del 2009, quando sfiorò anche lo scudetto dopo una rimonta incredibile sull'Inter, e del 2019.
Ogni volta è subentrato in corsa al tecnico precedentemente esonerato, prendendo il posto prima di Luciano Spalletti, poi di Eusebio Di Francesco e ora di Ivan Juric, cacciato domenica scorsa dopo la sconfitta all'Olimpico per 3-2. Tradotto: una bella gatta da pelare.
"Per questo mi hanno chiamato... Pronti, arrivano i nostri", risponde all'ANSA sul volo di ritorno dall'Inghilterra dopo il blitz londinese. Maglione grigio, sguardo sorridente, il posto sull'aereo è il numero 4, lì dove spera di arrivare con la sua squadra per centrare la Champions. Insomma, il richiamo è stato troppo forte per rifiutare, perché "quando la Roma chiama non posso dire di no", così aveva spiegato il suo ritorno cinque anni fa e lo stesso vale oggi, nonostante i suoi 73 anni e la "pensione" che si stava godendo dopo aver salvato il Cagliari lo scorso anno con tanto di addio al calcio. Un addio trasformatosi in un arrivederci perché nemmeno sei mesi dopo torma in sella della sua Roma con la quale firma fino a fine stagione per poi passare veramente dietro a una scrivania.
Dopo il 30 giugno 2025, infatti, dovrebbe diventare un dirigente del club capitolino a tutti gli effetti. Un direttore tecnico con potere decisionale e allo stesso tempo una figura di raccordo tra squadra e proprietà. Quella stessa proprietà che nelle ultime 72 ore si è rintanata tra hotel e i suoi uffici di Londra per trovare una soluzione alla crisi della Roma dopo aver mandato via Juric. Nella city inglese, i Friedkin, sono stati raggiunti da Ranieri, volato ieri sera insieme al suo agente Pietro Chiodi per definire l'accordo e dopo un pomeriggio di trattative ecco la fumata bianca.
Esulta la tifoseria che ritrova al centro del club la romanità, ma va sottolineato come il tecnico testaccino non fosse stata la prima scelta della società, costretta a virare su Ranieri dopo giorni di 'no' e indecisioni degli altri candidati. Inizialmente erano stati sondati i profili di Roberto Mancini e Rudi Garcia, ma il primo richiedeva una trattativa molto complessa da poter chiudere in poco tempo e il secondo non ha convinto fino in fondo. Poi si era virati con decisione su Vincenzo Montella, ma l'impegno da ct con la nazionale turca ha fatto da ostacolo.
L'ex attaccante dello scudetto del 2001 aveva anche un penale che era disposto a pagare in caso di rescissione anticipata, ma l'urgenza di chiudere ha portato i Friedkin a cambiare ancora scenario, arrivando così a Ranieri. Solamente sullo sfondo sono rimasti i nomi di Edin Terzic, Frank Lampard, Graham Potter e Massimiliano Allegri. Dunque la Roma riparte da Ranieri che già domani scenderà in campo per il suo terzo primo allenamento. Il lavoro da fare sarà tanto perché pronti via ci saranno Napoli, Tottenham e Atalanta, ma con quest'operazione i Friedkin sperano di trovare la chiave di volta di una stagione che dovrà portare alla Champions League. Difficile, ma non impossibile. Ma c'è bisogno che la Roma riprenda a correre ora.
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