Dopo la prima edizione delle Olimpiadi virtuali, o degli E-sport, assegnatale dal Cio, e i Mondiali di calcio del 2034, che la Fifa le attribuirà domani, l'Arabia Saudita diventa sede anche della prima edizione della Coppa del mondo Wbc di pugilato, che organizzerà assieme a una delle federazioni internazionali della boxe professionistica.
Ad
annunciarlo congiuntamente, da Amburgo dove si è conclusa
l'annuale 'convention' della Wbc, sono stati il presidente
dell'ente pugilistico José Suleiman e il ministro saudita Turki
Alalshikh.
Il torneo, che dovrebbe svolgersi a febbraio del prossimo anno
e per il quale sono previsti premi in denaro per i pugili, si
svolgerà a Riad (città che a maggio ha ospitato il Mondiale dei
pesi massimi tra Usyk e Fury), in un periodo temporale ancora da
individuare, e vi prenderanno parte 128 atleti divisi in quattro
categorie di peso: piuma, superleggeri, medi e massimi.
La
partecipazione sarà limitata a boxeur fino ai 26 anni di età e
che non abbiamo più di dieci match da professionista nei loro
palmares. Ottavi, quarti di finale e semifinali si svolgeranno
sulla distanza delle dieci riprese, le finali sulle dieci.
Sebbene non sia stato specificato, dal numero dei
partecipanti e dalle categorie di peso (solo 4) si deduce che
metà dei partecipanti alla Coppa del mondo Wbc saranno pugili
donne, fatto particolarmente significativo per un paese come
l'Arabia Saudita, che a ottobre di quest'anno, sul ring della
Kingdom Arena di Riad, ha ospitato per la prima volta nella sua
storia un incontro di boxe femminile in occasione del Mondiale
piuma Wbc fra l'australiana Skye Nicolson e l'inglese Raven
Chapman.
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