E' durato pochi giorni il quinto mandato di Alisher Usmanov alla guida della Federazione internazionale di scherma. Il miliardario russo-uzbeko, eletto sabato scorso a grande maggioranza presidente della Fie, ha deciso infatti di autosospendersi dalla carica in seguito alle proteste espresse dalla Federazione di scherma dell'Ucraina, e anche dalla pluricampionessa olimpica ucraina Olga Kharlan, per "impedire - ha fatto sapere Usmanov - che le restrizioni legalmente infondate impostegli venissero estese alla federazione e alle sue attività".
Nato in Uzbekistan 71 anni fa, Usmanov è uno delle decine di russi colpiti dalle sanzioni occidentali dopo l'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca. "Sto contestando tali restrizioni nelle sedi opportune. Ho sempre agito nell'esclusivo interesse della Fie e confermo il mio impegno affinché tali provvedimenti non abbiano alcun impatto sulle attività e sull'integrità della Federazione", aveva detto dopo l'elezione, ma evidentemente nei giorni successivi, a fronte dell'offensiva ucraina, ha ritenuto di fare un passo ulteriore, decidendo di autosospendersi.
La guida della Fie è affidata ancora al dirigente greco Emmanuel Katskiadakis, che aveva tenuto l'interim dal 2022 al 2024. Usmanov, presidente Fie dal 2008, nel 2022 aveva infatti lasciato l'incarico a seguito dell'invasione russa in Ucraina.
Nelle ultime elezioni, svoltesi nella capitale uzbeka, Tashkent, a contendergli l'elezione era stato l'ex olimpionico svedese Otto Drakenberg, il quale però ha ottenuto 26 voti contro i 120 ricevuti dal vincitore.
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