A Sesto Pusteria la privacy non esiste. Nel paesino di 1.900 anime nel cuore delle Dolomiti tutti sanno tutto; ora però per i Sinner è diventato davvero difficile avere una vita normale, anche se gli amici e i compaesani li fanno scudo. Riservatezza è infatti la parole d'ordine.
Il legame tra Jannik e sua famiglia è forte ("auguro a tutti i bambini di avere la libertà che mi hanno dato i miei genitori"), ma anche pacato, come testimonia lo stesso tennista che riporta la telefonata dopo il successo a Melbourne ("erano con amici a festeggiare e io non volevo disturbare la festa").
A Montecarlo è molto più semplice dribblare i fotografi e tifosi. Il palazzo, nel quale vive Jannik, è off limits. A Sesto, invece, il Haus Sinner, la pensione della famiglia, si trova proprio in paese ed, come spesso in Alto Adige, è liberamente accessibile dalla strada, senza sbarra o cancelli.
Al più tardi ora la vita è cambiata anche per papà Hanspeter e mamma Siglinde. Marito e moglie per molti anni hanno lavorato fianco a fianco nel rifugio Fondovalle in val Fiscalina, lui come cuoco e lei come cameriera. Proprio lì, nell'autunno 2019, appresero telefonicamente dall'ANSA dell'entrata nei top 100.
"Il ranking non gli è mai interessato, Jannik dice sempre che prima deve imparare a giocare bene a tennis", commentò Hanspeter e tornò al lavoro. Missione compiuta, verrebbe da dire. "Il ragazzo è rimasto uno di noi e anche sua famiglia è normalissima e con i piedi per terra. I genitori gli hanno trasmesso i valori che contano nella vita", conferma il sindaco Thomas Summerer.
In questi quattro anni molto è cambiato anche per il fratello Mark. Tre anni più grande di Jannik è stato adottato dai Sinner quando era un bebè. I due sono molto legati e, quando capita, sciano assieme. Mark è istruttore della scuola di pompieri a Vilipiano, alle porte di Bolzano, dove a gennaio il fratello gli ha fatto una breve visita, per la felicità di tutti i presenti.
Jannik torna volentieri a Sesto, anche solo per pochi giorni, e non rinuncia allo sci. Ama anche seguire da semplice spettatore-tifoso le partite di calcio dei suoi amici d'infanzia. Ovviamente diventa sempre più difficile muoversi liberamente in paese, senza essere fermato dai turisti. Il paesino ora vuole abbracciare la sua superstar. "Organizzeremo una festa, quando Jannik passerà per Sesto, ma non sappiamo ancora quando e come. Siamo in stretto contatto con la famiglia e il suo staff", racconta il primo cittadino. Oggi si sono svolti i funerali della compaesana Monika e i suoi due figli, morti in uno scontro frontale, e a Sesto nessuno ha voglia di strafare con i festeggiamenti. "Vogliamo comunque onorare in qualche modo l'incredibile impresa di Jannik", sottolinea Summerer.
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