Tutto è pronto, a Parigi, per dare il via alle Paralimpiadi 2024, giunte alla 17/a edizione dopo la prima, quella di Roma 1960, anche se il nome ufficiale fu utilizzato solo a partire dal 1984. Il terzo evento più seguito al mondo dopo Olimpiadi e mondiali di calcio, quindi, sta per partire; saranno 4.400 gli atleti che prenderanno parte alla manifestazione in rappresentanza di 185 nazioni, con anche il team di rifugiate e rifugiati, che competeranno in 549 diversi eventi che appartengono a 22 discipline.
Tra gli sport ammessi tantissimi sono quelli mutuati dai Giochi olimpici. Come ad esempio il sitting volley, letteralmente la pallavolo da seduti, così come il calcio a cinque B1, adattamento del calcio per atleti con disabilità visive giocato con una palla sonora. Ci sono, poi, diversi sport che usufruiscono dell'aggettivo 'paralimpico' dopo il nome. E' questo il caso dell'atletica, con gli atleti che sono suddivisi in categorie in base alla propria disabilità, bocce, canoa, canottaggio, ciclismo - su strada che e su pista - equitazione, judo, nuoto, pesistica, tennistavolo, tiro a segno, tiro con l'arco, triathlon e vela.
Ci sono, poi, quelli che si praticano mediante l'uso di una sedia a rotelle. Tipico esempio ne sono il basket, il rugby, la scherma e il tennis. L'Italia, tra le 22 discipline presenti, sarà presente in ben 17 di queste con concrete speranze di medaglia in quasi tutte. Ogni disciplina, ovviamente, ha le sue regole ma tutti gli atleti paralimpici vengono valutati da una commissione medico-sportiva che, prendendo in esame patologie, abilità dell'atleta e specialità, assegna a ogni sportivo una classe. Quest'ultima, nelle gare individuali, stabilisce a quali eventi l'atleta può prendere parte.
Mentre per gli sport di squadra, al fine di garantire l'equità della competizione stessa, la somma dei punti associati alla classe di ogni giocatore in campo deve rimanere entro una soglia prestabilita. Un evento planetario le Paralimpiadi, ma non solo; la forza della manifestazione risiede anche nella capacità di emozionare e raccontare storie di vita, prima ancora che di sport, rendendo unico il palcoscenico sul quale gli sportivi di tutto il mondo andranno a caccia della gloria.
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