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Consulta: 'Illegittime alcune disposizioni sull'Autonomia differenziata'

Consulta: 'Illegittime alcune disposizioni sull'Autonomia differenziata'

'Non fondata la questione di costituzionalità dell'intera legge'. I giudici della Corte Costituzionale: 'Spetta al Parlamento colmare i vuoti segnalati'

15 novembre 2024, 12:27

Redazione ANSA

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Veduta esterna del Palazzo della Consulta - RIPRODUZIONE RISERVATA

Veduta esterna del Palazzo della Consulta - RIPRODUZIONE RISERVATA

Stop della Consulta a sette profili della legge sull'Autonomia: dai Livelli essenziali di prestazione (Lep) alle aliquote sui tributi.

 

"La decisione della Corte costituzionale ha chiarito in maniera inequivocabile che la legge sull'autonomia differenziata nel suo insieme è conforme alla Costituzione. Su singoli profili della legge attenderemo le motivazioni della sentenza, per valutare gli eventuali correttivi da apportare". Così il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, commentando la decisione della Corte Costituzionale.

Al secondo giorno di Camera di consiglio arriva la decisione della Corte che accoglie parzialmente i ricorsi delle quattro Regioni guidate dal centrosinistra (Campania, Puglia, Sardegna e Toscana) che hanno impugnato la legge Calderoli. I giudici hanno ritenuto "non fondata" la questione di costituzionalità dell'intera legge - punto sul quale si focalizzano tutte le reazioni di centrodestra, dove spicca il silenzio di Fratelli d'Italia - considerando invece "illegittime" alcune specifiche disposizioni.

Da qui l'invito al Parlamento a "colmare i vuoti" che ne derivano. Esulta, invece, l'opposizione: "la legge è demolita" Tra i sette profili della legge ritenuti incostituzionali c'è la previsione che sia un decreto del presidente del Consiglio dei ministri a determinare l'aggiornamento dei Lep. Bocciato anche il conferimento di una delega legislativa per la determinazione dei Lep sui diritti civili e sociali senza idonei criteri direttivi con la "conseguenza che la decisione sostanziale viene rimessa nelle mani del Governo, limitando il ruolo costituzionale del Parlamento". Stop inoltre alla possibilità di modificare, con decreto interministeriale, le aliquote della compartecipazione al gettito dei tributi erariali, prevista per finanziare le funzioni trasferite in caso di scostamento tra il fabbisogno di spesa e l'andamento dello stesso gettito perché "potrebbero essere premiate proprio le regioni inefficienti che - dopo aver ottenuto dallo Stato le risorse finalizzate all'esercizio delle funzioni trasferite - non sono in grado di assicurare con quelle risorse il compiuto adempimento delle stesse funzioni". Ma al di là delle bocciature, comunque importanti, la Corte rimette al centro il principio di sussidiarietà.

E sottolinea che la distribuzione delle funzioni legislativa e amministrative tra Stato e Regioni "non" deve "corrispondere all'esigenza di un riparto di poteri tra i diversi segmenti del sistema politico" ma deve avvenire "in funzione del bene comune della società e della tutela dei diritti garantiti dalla nostra Costituzione". È, dunque, "il principio costituzionale di sussidiarietà che regola la distribuzione delle funzioni tra Stato e regioni". Per questo l'Autonomia "deve essere funzionale a migliorare l'efficienza degli apparati pubblici, ad assicurare una maggiore responsabilità politica e a meglio rispondere alle attese e ai bisogni dei cittadini". La decisione della Corte è arrivata al secondo giorno di camera di consiglio, che si è riunito dopo la maxi udienza pubblica di martedì. C'è stata una discussione ampia e articolata e si è arrivati a una piena condivisione che ha portato a un accordo senza spaccature. La sentenza verrà depositata nelle prossime settimane e peserà inevitabilmente anche sui quesiti referendari. Non tanto su quello abrogativo della legge ma sugli altri che la Cassazione stessa potrebbe riformulare oppure dichiarare superati. La sentenza ha scatenato le reazioni della politica.

Le opposizioni in blocco esultano sostenendo che la riforma è stata "demolita" e che la "secessione non ci sarà". "Bastava leggere meglio la Costituzione per evitare questo ennesimo flop con una legge che ha dei profili di incostituzionalità" commenta la segretaria del Pd Elly Schlein. Mentre per il leader M5S Giuseppe Conte "la Corte Costituzionale frena il progetto di autonomia con cui Meloni, Salvini e Tajani volevano fare a pezzi il tricolore e la nostra unità". Soddisfatti anche i governatori delle quattro Regioni ricorrenti. Di diverso avviso la Lega che parla di "ottima notizia" in quanto "l'Autonomia ha superato l'esame di costituzionalità". "I rilievi saranno facilmente superati dal Parlamento" assicurano fonti del partito. Sulla stessa linea i governatori di centrodestra che puntano sul fatto che la legge sia 'costituzionale'. Da Forza Italia, invece, sostengono che "il rilievo della Consulta va nella direzione già indicata" dal partito che ha "sempre sottolineato l'importanza di mettere in sicurezza e definire i Lep. Il percorso della riforma - sottolineano - non si arresta". Mentre il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto di Fi ricorda di aver "suggerito al governo un surplus di riflessione e una moratoria sull'autonomia: oggi la moratoria, con molta più autorevolezza del sottoscritto, la impone la Corte Costituzionale".

Schlein, Salvini-Meloni rileggano la Costituzione

"Qualche mese fa il ministro Salvini si è rivolto a me dicendo che l'autonomia è prevista in Costituzione e che me ne avrebbe regalata una. Vorrei rispondergli che può tenersela e magari regalarla alla Meloni e che se la rileggano insieme. Imparino a leggere meglio la Costituzione per evitare questo ennesimo flop con una legge che ha dei profili di incostituzionalita". A dirlo è stata la segretaria del Pd Elly Schlein a Perugia.

Lega, rilievi facilmente superati dal Parlamento

"L'Autonomia ha superato l'esame di costituzionalità ed è un'ottima notizia: i rilievi saranno facilmente superati dal Parlamento. Dopo il parere tecnico di ieri sul ponte sullo Stretto, è un altro passo in avanti decisamente positivo". E' quanto riferiscono fonti della Lega.

FI,rilievi Consulta in linea con necessità dei Lep

"Il rilievo della Consulta va nella direzione già indicata da Forza Italia, che ha sempre sottolineato l'importanza di mettere in sicurezza e definire i Lep. Il percorso della riforma non si arresta, ma prosegue nella riflessione parlamentare sugli equilibri dei livelli essenziali di prestazione che vanno garantiti. È un nostro compito agire con responsabilità nell'interesse dei cittadini". Lo riferiscono fonti di Forza Italia sulla riforma dell'autonomia differenziata.

A.Fontana, per Consulta l'autonomia non è incostituzionale

Il pronunciamento di oggi della Corte Costituzionale "mette la parola 'fine' a chi, artatamente, ha fino a oggi definito incostituzionale la 'Legge Calderoli' sull'Autonomia differenziata" secondo il presidente della Lombardia Attilio Fontana, che ha commentato la sentenza insieme al sottosegretario regionale Mauro Piazza che ha la delega all'autonomia. "L'Autonomia si farà. I gufi mistificatori e dispensatori di fake news - hanno commentato - vengono smentiti anche dalla Corte Costituzionale. "Già da domani - ha aggiunto Fontana - valuteremo nel dettaglio i rilievi formulati dalla Consulta, ma ciò che più conta è che il negoziato non si ferma e il percorso intrapreso va avanti per raggiungere il risultato auspicato dai lombardi".

De Luca, 'Consulta smantella impianto legge Calderoli'

"La sentenza sulla legge Calderoli smantella la Legge Calderoli e difende l'unità del Paese. La Corte Costituzionale ha accolto in gran parte e in tutto il suo nucleo essenziale, le censure mosse nel ricorso promosso dalla Regione Campania e dalle altre Regioni ricorrenti, e sostanzialmente 'riscrive' la legge nei termini che la stessa Regione Campania ha proposto con un disegno di legge emendativo della Calderoli trasmesso alle Camere ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione qualche settimana fa". Lo dichiara il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

Conte, la Consulta frena l'Autonomia, l'Italia è una

"Abbiamo combattuto in Parlamento (prendendo anche pugni), nelle piazze a suon di firme, con la nostra governatrice Alessandra Todde, che si è vista accogliere i motivi del ricorso. Oggi la Corte Costituzionale frena il progetto di autonomia con cui Meloni, Salvini e Tajani volevano fare a pezzi il tricolore e la nostra unità". Lo scrive su Facebook il presidente del M5s Giuseppe Conte in un post intitolato "un importante stop all'Autonomia differenziata: l'Italia è una". "L'Italia è una e solidale, - prosegue - la difenderemo sempre, con la massima determinazione. Con la più intensa passione. Se ne facciano una ragione".

Zaia, Autonomia confermata dalla Corte Costituzionale

"La Corte Costituzionale ha confermato la legittimità della legge sull'autonomia differenziata, sancendo ancora una volta che il nostro percorso è in linea con la Costituzione. È una conferma importante e rappresenta un passaggio storico per il Veneto e per tutto il Paese": lo afferma il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commentando la sentenza della Consulta e spiegando che gli esperti della regione "vigileranno".

Parolin, bene tutto ciò che difende i deboli

"E' difficile entrare in vicende specifiche ma ribadisco, tutto ciò che va a beneficio della comunità nazionale e soprattutto delle parti più deboli e vulnerabili, se va in questa direzione, è un bene". E' il commento a caldo del segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine di un convegno sulla decisione della Consulta sull'autonomia differenziata.

Emiliano, 'autonomia destrutturata, nostra vittoria'

"Abbiamo difeso l'unità della Repubblica e l'uguaglianza delle Regioni e dei cittadini italiani. La legge Calderoli, così come concepita dal Governo, è stata completamente destrutturata dalla Corte costituzionale e tecnicamente non esiste più essendo sostanzialmente inapplicabile". Lo dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. La Puglia è stata la prima Regione a ricorrere alla Corte Costituzionale contro la Legge Calderoli.

Todde, 'fondate le ragioni del ricorso della Sardegna'

La presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde esprime "piena soddisfazione" perché i giudici costituzionali "hanno ritenuto fondate le ragioni illustrate nel ricorso sardo". Lo dice la governatrice in merito alla decisione della Consulta che ha dichiarato l'incostituzionalità di alcuni passaggi della legge sull'autonomia differenziata. Infatti, "tutte le disposizioni dichiarate incostituzionali figurano tra quelle impugnate dalla Regione Sardegna, la quale colleziona tra le regioni ricorrenti il più alto numero di motivi di impugnazione accolti. A riprova del fatto che l'iniziativa sarda non aveva carattere pretestuoso, né era indotta da motivazioni propagandistiche ma era sinceramente animata dal proposito di contribuire al ripristino della legalità costituzionale violata".

Occhiuto, ho chiesto moratoria Autonomia, Consulta la impone

"Avevo suggerito al governo un surplus di riflessione e una moratoria sull'autonomia differenziata. Oggi la moratoria, con molta più autorevolezza del sottoscritto, la impone la Corte Costituzionale #autonomia". Lo scrive su X Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Giani, accolte le questioni da noi sollevate nei ricorsi

"Oggi c'è la nostra soddisfazione nel vedere accolto il disagio per una concezione di autonomia regionale che non è assolutamente quella che ha ispirato la riforma del titolo V nel 2001". E' quanto dichiara il governatore toscano Eugenio Giani in merito alla decisione della Consulta sull'Autonomia differenziata. La Toscana è tra le Regioni che ha fato ricorso alla Corte Costituzionale: "sono state accolte le questioni da noi sollevate nei ricorsi".

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