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Il Papa a Singapore: 'Non escludere gli emarginati dal progresso'

Il Papa a Singapore: 'Non escludere gli emarginati dal progresso'

'Nel contesto dei conflitti, rafforzare il multilateralismo'

SINGAPORE, 12 settembre 2024, 17:00

Redazione ANSA

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L 'arrivo del Papa al National Stadium di Singapore - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'arrivo del Papa al National Stadium di Singapore - RIPRODUZIONE RISERVATA

    Parlando alle autorità di Singapore, ultima tappa del suo viaggio apostolico in Asia e Oceania, papa Francesco ha evidenziato "il rischio che un certo pragmatismo e una certa esaltazione del merito comportano, vale a dire la conseguenza non intenzionale di legittimare l'esclusione di coloro che si trovano ai margini dei benefici del progresso".

    Il Pontefice ha auspicato "che venga prestata particolare attenzione ai poveri, agli anziani e per tutelare la dignità dei lavoratori migranti", e che gli sforzi per migliorare le condizioni di vita dei cittadini "continuino fino a coinvolgere pienamente tutti gli abitanti di Singapore".

    "Le sofisticate tecnologie dell'era digitale e i rapidi sviluppi nell'uso dell'intelligenza artificiale non possono farci dimenticare che è essenziale coltivare relazioni umane reali e concrete; e che queste tecnologie si possono valorizzare proprio per avvicinarsi gli uni agli altri, promuovendo comprensione e solidarietà, e non per isolarsi pericolosamente in una realtà fittizia e impalpabile".

    Singapore - ha proseguito Francesco - "ha anche un ruolo specifico da giocare nell'ordine internazionale, minacciato da conflitti e guerre sanguinose, e mi rallegro che abbia meritoriamente promosso il multilateralismo e un ordine basato su regole da tutti condivise. "Vi incoraggio a continuare a lavorare per l'unità e la fraternità del genere umano, a beneficio del bene comune di tutti i popoli e di tutte le Nazioni, con una comprensione non escludente né ristretta degli interessi nazionali. Il vostro impegno per uno sviluppo sostenibile e per la salvaguardia del creato - ha esortato il pontefice - è un esempio da seguire, e la ricerca di soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali può incoraggiare altri Paesi a fare lo stesso".

    "Viviamo in un'era di crisi ambientale, e non dobbiamo sottovalutare l'impatto che una piccola Nazione come Singapore può avere su di essa - ha sottolineato Bergoglio -. La vostra posizione unica vi offre accesso a capitali, tecnologie e talenti, risorse che possono guidare l'innovazione per prendersi cura della nostra casa comune". 
   

    Tra grandi festeggiamenti della folla, il Papa è arrivato in auto allo Stadio Nazionale di Singapore, per celebrare  la messa,
che è uno degli ultimi eventi del suo viaggio nel Sud-Est asiatico e in Oceania.

   Il Singapore National Stadium, presso il Singapore SportsHub, quartiere sportivo e ricreativo situato a Kallang, è un impianto
sportivo polifunzionale all'avanguardia da 55.000 posti, con tetto retrattile e struttura a cupola ultrasottile.  Il Papa, lasciata l'auto coperta, è entrato  nello stadio su una golf-cart, con cui ha fatto un giro prima della messa per salutare e benedire i fedeli, che secondo le autorità locali sono circa 50.000.

    Al termine della celebrazione, il cardinale William Goh Seng Chye, arcivescovo di Singapore, gli ha rivolto un indirizzo di
saluto. 

'E' solo l'amore che edifica'

     Nella messa celebrata al National Stadium, il pontefice ha voluto prendere spunto "dalla bellezza di questa città, e dalle grandi e ardite architetture che contribuiscono a renderla così famosa e affascinante, cominciando dall'impressionante complesso del
National Stadium, in cui ci troviamo".

   E ha ricordato "che, in ultima analisi, anche all'origine di queste imponenti costruzioni, come di ogni altra impresa che lasci un segno positivo in questo mondo, non ci sono, come molti pensano, prima di tutto i soldi, né la tecnica e nemmeno l'ingegneria - tutti mezzi utili -, ma l'amore: 'l'amore che edifica', appunto".

    Secondo Bergoglio, "forse qualcuno potrebbe pensare che questa sia un'affermazione ingenua, ma se ci riflettiamo bene non è così". "Non c'è opera buona, infatti, dietro cui non ci siano delle persone magari geniali, forti, ricche, creative, ma pur sempre donne e uomini fragili, come noi, per i quali senza amore non c'è vita, né slancio, né motivo per agire, né forza per costruire", ha spiegato.

   Per il Papa, "se qualcosa di buono c'è e rimane in questo mondo, è solo perché, in infinite e varie circostanze, l'amore ha prevalso sull'odio, la solidarietà sull'indifferenza, la generosità sull'egoismo". Senza questo, "anche qui nessuno avrebbe potuto far crescere una metropoli così grande, gli architetti non avrebbero progettato, gli operai non avrebbero lavorato e nulla si sarebbe
potuto realizzare".

   "Allora ciò che vediamo è un segno - ha osservato Francesco -, e dietro ciascuna delle opere che ci stanno di fronte ci sono
tante storie d'amore da scoprire: di uomini e donne uniti gli uni agli altri in una comunità, di cittadini dediti al loro Paese, di madri e padri solleciti per le loro famiglie, di professionisti e lavoratori di ogni genere e grado, onestamente impegnati nei loro diversi ruoli e mansioni".

   "E ci fa bene imparare a leggerle, queste storie, scritte sulle facciate delle nostre case e sui tracciati delle nostre strade, e tramandarne la memoria, per ricordarci che nulla di duraturo nasce e cresce senza l'amore", ha aggiunto.    

   "A volte la grandezza e l'imponenza dei nostri progetti possono farcelo dimenticare - ha concluso il Papa -, illudendoci di potere, da soli, essere gli autori di noi stessi, della nostra ricchezza, del nostro benessere, della nostra felicità, ma la vita alla fine ci riporta sempre a un'unica realtà: senza amore non siamo nulla". 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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