Piazza Fontana, 50 anni dopo. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato a Palazzo Marino le vedove dell'anarchico Giuseppe Pinelli, Licia, e del commissario Luigi Calabresi, Gemma. Mattarella partecipa alle commemorazioni per il 50/o anniversario della strage di Piazza Fontana. Per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, "l'attività depistatoria di una parte di strutture dello Stato è stata, quindi, doppiamente colpevole". Secondo il capo dello Stato, fu "un cinico disegno, nutrito di collegamenti internazionali e reti eversive, mirante a destabilizzare la giovane democrazia italiana, a vent'anni dall'entrata in vigore della sua Costituzione. Disegno che venne sconfitto".
"Disinvolte manipolazioni strumentali del passato, persistenti riscritture di avvenimenti, tentazioni revisioniste alimentano interpretazioni oscure entro le quali si pretende di attingere versioni a uso settario, nel tentativo di convalidare, a posteriori, scelte di schieramento, opinioni di ieri", ha sottolineato il presidente della Repubblica.
La strage di Piazza Fontana fu "uno strappo lacerante recato alla pacifica vita di una comunità e di una Nazione, orgogliose di essersi lasciate alle spalle le mostruosità della guerra, gli orrori del regime fascista, prolungatisi fino alla repubblica di Salò, le difficoltà della ricostruzione morale e materiale del Paese".
"L'identità della Repubblica è segnata dai morti e dai feriti della Banca Nazionale dell'Agricoltura", ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Milano. "Ci troviamo a Palazzo Marino, luogo della democrazia della comunità milanese, contro il quale la ferocia di terroristi neofascisti tentò di replicare, undici anni dopo, la strage di Piazza Fontana", ha aggiunto.
Ad accoglierlo fuori dal palazzo il sindaco di Milano, Giuseppe Sala e il governatore lombardo Attilio Fontana. Alcuni cittadini che erano dietro le transenne hanno applaudito e lui li ha salutati con la mano. Nella seduta straordinaria in aula interverranno il presidente del Consiglio Comunale, Lamberto Bertolé, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il presidente Associazione Familiari Vittime piazza piazza Fontana, Carlo Arnoldi.
Il silenzio è calato alle 16.37 su piazza Fontana a Milano, allo stesso orario in cui il 12 dicembre 1969 un ordigno esplose all'interno della Banca nazionale dell'agricoltura causando 17 vittime. Evidente la commozione fra i loro parenti, in prima fila nel corteo commemorativo che si è radunato davanti al numero civico 4 della piazza a due passi dal Duomo, sede oggi di una filiale di Mps. E il silenzio si è prolungato finché dopo qualche minuto ha preso la parola il vicepresidente dell'associazione delle vittime di piazza Fontana, Matteo Dendena.
Le luminarie natalizie a Milano si spengono per ricordare il 50esimo anniversario della strage di piazza Fontana. A spegnere le luci, dalle 14 alle 18, in segno di lutto e di ricordo sono state diverse associazioni di via dei commercianti. Spente anche le luminarie natalizie del centro città, di Corso Vittorio Emanuele, via Mercanti, via Dante, via Orefici, Corso Venezia, Corso Buenos Aires e le luci esterne del mercatino di Natale del Duomo e Piazza Scala oltre alla volta e l'albero presenti in Galleria Vittorio Emanuele II nonché la facciata esterna della Rinascente e l'albero di luce in Piazza Duomo.
Un lungo applauso ha fatto seguito alla lettura dei nomi delle 17 vittime, scanditi uno per uno con la voce rotta dalla commozione da Valeria, studentessa del liceo Galileo Galilei di Voghera (Pavia), davanti alle centinaia di persone radunate davanti a quella che era la Banca Nazionale dell'Agricoltura. "L'incomprensione del presente passa dall'ignoranza del passato, oggi più che mai appare chiaro che un Paese che non ha memoria non ha democrazia", ha detto nel suo discorso la studentessa del liceo, protagonista di un progetto di studio assieme all'Associazione delle vittime della strage di piazza Fontana.
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