Bravo (a studiare i menù, seguire le
tendenze dei consumatori, scegliere ottimi collaboratori e a
gestire la propria attività a 360 gradi), intelligente (in grado
cioè di introdurre novità, ma salvaguardando i sapori ed i
piatti della tradizione), attento alla salute (cercando prodotti
e materie prime sani ed il più possibile ecosostenibili), nonché
pronto ad usare anche le nuove tecnologie per realizzare al
meglio le proprie creazioni gastronomiche. L'identikit è quello
dello Chef 2.0, professione protagonista della 35/esima edizione
di Tirreno C.T., la fiera dedicata al mondo della ristorazione e
dell'ospitalità in corso a Carrara Fiere fino a giovedì 26
febbraio; fra gli eventi, gli Internazionali di cucina
organizzati dalla Fic (Federazione italiana cuochi), con oltre
500 'cappelli bianchi' di tutte le età e provenienti da varie
parti d'Italia e anche dall'estero. L'iniziativa permette di
indagare sul percorso di apprendimento degli chef, il cui trend
è in ascesa, come confermato dai dati sulle iscrizioni
all'istituto alberghiero: nell'anno in corso, infatti, tali
scuole sono al secondo posto fra quelle scelte dagli studenti
delle superiori con quasi 50.000 domande. E di tutto rispetto
sono le ricadute occupazionali, poiché nel 2013 i pubblici
esercizi hanno impiegato, mediamente in un anno, 648.316 persone
nel settore della ristorazione, l'86% delle quali con mansioni
operative, e non trascurabile è il numero degli apprendisti
(circa 53.000).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA